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Milano, mangia un tiramisu e muore: il dramma di Anna Bellisario

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Roberto Tortora
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Ricordate il caso di Anna Bellisario, la ragazza di 20 anni morta il 5 Febbario 2023 all’ospedale San Raffaele di Milano, dopo dieci giorni di coma e uno shock anafilattico provocato da tracce di latte, cui era fortemente allergica, contenute in un tiramisù venduto come “vegano” in un fast food del centro del capoluogo lombardo (trattasi della catena Flower Burger, inconsapevole ed estranea a responsabilità)? La vicenda aveva lasciato tutti sgomenti al momento della morte, ora arrivano le parole del procuratore di Milano, Marcello Viola, che conferma le cause della morte, avvenuta “a causa di un utilizzo erroneo del mascarpone nella produzione della crema destinata ad un tiramisù vegano”. Per questo motivo, è stato immediatamente interrotto l’esercizio dell’azienda produttrice, la “Glg srl” fornitore all’epoca di 63 ristoranti italiani del prodotto vegano “Tiramisun Mascherpa”.

Secondo le indagini, la quantità di caseina riscontrata nel prodotto in questione indica che “il mascarpone era presente nel preparato come ingrediente e non come semplice contaminante e che, quindi, sia risultato fatale per la vittima”, allergica a latticini e uovo. Sempre secondo il procuratore milanese, dalle attività di indagine “sono fin da subito emerse molteplici criticità in ordine alle procedure produttive, alla formazione del personale, nonché alla prevenzione, eliminazione e/o riduzione dei pericoli che hanno avuto un effetto causale nella determinazione dell'evento. Nella nota della procura di Milano si legge anche che “le condotte negligenti accertate hanno consentito la confusione tra ingredienti e preparati di origine animali (come il mascarpone) e ingredienti di origine vegetale e hanno portato gli indagati a rispondere di omicidio colposo in concorso”. Stralciate, invece, le altre posizioni di persone indagate ai fini di garanzia per consentire il contraddittorio in fase di consulenza tecnica. Per loro si procederà con richiesta d’archiviazione, perché è stata riscontrata l’estraneità delle loro condotte nella determinazione dell’evento mortale.

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