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Strage di Mestre, "nessun malore dell'autista": sospetti sul bus elettrico cinese

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"Non è stato un malore". Il terribile incidente mortale di Mestre che lo scorso 3 ottobre è costato la vita a 21 persone non è riconducibile a un improvviso mancamento di Alberto Rizzotto, l'autista del bus elettrico cinese volato improvvisamente giù dal cavalcavia.

A escluderlo, spiegano fonti citate dall'agenzia Ansa, è stata l'autopsia sul corpo dell'uomo, anche lui deceduto nel disastro che ha sconvolto l'Italia. Decisiva la perizia sul muscolo cardiaco di Rizzotto, da cui non risultano problemi al cuore. L'autista è deceduto per lo sfondamento del cranio, a seguito della caduta del pullman, volato giù da un'altezza di oltre 10 metri. Questi sono i primi risultati medico-legali mentre si attende ancora il deposito formale degli esiti dell'autopsia e quelli tecnici sul bus e sul viadotto.

 

 

 

Aumentano a questo punto i dubbi su un guasto tecnico dell'autobus elettrico, forse un possibile problema allo sterzo. Un blocco improvviso che avrebbe colto di sorpresa Rizzotto. Una anomalia che lo stesso video del disastro, poche ore dopo l'incidente, sembrava evidenziare con l'autobus che aveva imboccato il cavalcavia a velocità contenuta visto il traffico di punta prima di scartare verso l'esterno senza apparente motivo, tanto che qualcuno aveva avanzato anche l'ipotesi di un tragico gesto dell'autista poi subito smentito.

 

 

 

La conferma del probabile guasto dell'autobus elettrico cinese che trasportava 36 turisti di ritorno al loro camping di Marghera dopo una gita a Venezia è destinato a riaprire la polemica sulla sicurezza dei mezzi provenienti da Pechino in dotazione a molte amministrazioni italiane, non solo in Veneto. Nei giorni successivi si erano verificati inquietanti, analoghi casi di perdita di controllo e di incendi improvvisi, con le batterie elettriche letteralmente esplose al momento dell'impatto.

 

 

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