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Crotone, operazione "Sabbia sporca":

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cantieri sequestrati per 200 mila euro

Monica Rizzello
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È stata chiamata "Sabbia sporca" l'operazione di controllo nei cantieri di estrazione, produzione e lavorazione di inerti della Compagnia carabinieri di Petilia Policastro. Otto cantieri sono stati sequestrati, tre persone arrestate e nove denunciate. Le verifiche sono iniziate nel mese di novembre 2009 per arginare il fenomeno del furto di materiali inerti dall'alveo dei fiumi che nel corso degli anni ha contribuito a causare non solo frequenti dissesti idrogeologici, ma anche delle vere e proprie modifiche del corso delle acque, con il conseguente deturpamento del patrimonio paesaggistico. Con la collaborazione del Nucleo operativo ecologico, i militari dell'Arma specializzati in reati ambientali, è stata realizzata una mappatura del territorio concentrandosi sulle attività di estrazione e lavorazione di inerti. Sotto la lente degli investigatori sono finite per prime le ditte dislocate sulla Ss 107 in prossimità del fiume Neto, nel Comune di Santa Severina, per poi proseguire nelle zone di Caccuri, Mesoraca, Petilia Policastro e Roccabernarda. Il quadro generale del rispetto delle norme a tutela dell'ambiente e dei lavoratori, riportano gli investigatori, è apparso sin da subito critico, dal momento che la maggior parte delle aziende esercitava l'attività sprovvista di importanti autorizzazioni alle leggi ambientali, quali l'emissione di polveri sottili e fumi, provenienti dalla lavorazione di inerti, nonché di gestione e scarico delle acque di lavorazione o stoccaggio e smaltimento di rifiuti pericolosi. In alcuni casi le autorizzazioni non erano state neppure mai chieste agli enti competenti. Nei sequestri sono finiti anche camion, ruspe e pale meccaniche per un valore complessivo di 200mila euro.

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