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Vittorio Emanuele, i due tesori di casa Savoia avvolti dal mistero

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Sono ben due i tesori di casa Savoia: da una parte ci sono i gioielli oggetto di una battaglia legale tra gli eredi di Umberto II e lo Stato; e dall'altra c'è il tesoro custodito nella succursale di Bankitalia. Si tratta di due patrimoni misteriosi. Per quel che riguarda i gioielli, nei caveau della Banca d'Italia si troverebbero 6.732 brillanti, duemila perle, collier, spille, diademi e orecchini. A rivendicarne la proprietà, dopo la morte di Vittorio Emanuele, sono le sue sorelle. Si tratta, in ogni caso, di un patrimonio che continua a essere indisponibile, nell’attesa della decisione dei giudici.

L'altro tesoro è invece quello custodito in via dei Mille. Si tratta di beni su cui presentò diverse interrogazioni in passato il senatore del M5s Giuseppe Vacciano. Inoltre, questi beni sono conservati in 2.087 bisacce di cui manca un inventario pubblico completo. “Il lavoro di catalogazione – ha spiegato l’ex parlamentare – dovrebbe essere stato completato, ma la presentazione del materiale non è stata fatta”. E ancora: “Si tratta di beni indiscutibilmente di proprietà dello Stato”.ù

 

 

 

Si tratta, nello specifico, di oggetti lasciati dai Savoia all’interno del palazzo del Quirinale, tra cui rare collezioni di argenti, su cui è impresso il sigillo della ex casa reale, candelieri, portasigarette, astucci, servizi da tavola e vassoi, circa 400 posate d’argento e 46 piatti e vassoi in argento. Il patrimonio, come ricorda Repubblica, venne requisito dalle truppe anglo-americane e consegnato, all’epoca, al Governo italiano.

 

 

 

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