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Veronica Lario, quelli che si bevono la storia della "milionaria normale"

Lorenzo Mottola
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Con un po’ di ritardo, anche Aldo Grasso ha deciso di dire la sua sull’infinita saga di Miriam Bartolini, meglio conosciuta con il nome d’arte di Veronica Lario. Il critico del Corriere si è gustato il doloroso ritorno davanti alle telecamere dell’ex moglie del Cavaliere, ospite da Maria Latella su SkyTg24. E in preda all’entusiasmo, nella sua rubrica su Oggi, ha emesso sentenza: la Bartolini trionfa per la “dignità”, lei sì che conosce «l’arte del passo indietro». Parliamo dell’intervista in cui la madre di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi se l’è presa con il Tribunale di Milano, che al momento del divorzio «mi ha tolto tutto». Ha attaccato Libero che l’ha definita “una velina ingrata”.

«Io subivo ed è difficile combattere contro il potere e la stampa». Ha spiegato di sentirsi «vessata» e ribadito che non è affatto ricca come si dice in giro: «Nulla di tutto questo. C’è stata una sentenza che mi ha negato qualsiasi diritto e che ho rispettato. Oggi sono una persona normale, un'imprenditrice». Chiosa Grasso: «Veronica Lario è un’ex attrice che si è comportata in maniera molto dignitosa, da signora Miriam Bartolini. Marta Fascina, l’ultima “finta” sposa di Berlusconi, è una politica che dà l’impressione di comportarsi un po’ da attrice».

 

 

UNA RICCHEZZA NORMALE?
Ora, pur vivendo in tempi in cui i dossier circolano come caramelle, non abbiamo (né vogliamo avere) notizie sulle finanze di Aldo Grasso e pertanto non siamo in grado di stabilire con precisione cosa intenda il grande critico per persona di ricchezza “normale”. Tuttavia, ci permettiamo di ricordare qualche numero. Gli avvocati del Cavaliere al momento della separazione stimarono in circa trecento milioni di euro il patrimonio della Bartolini. In seguito, anno 2017, la Corte d’appello di Milano ridimensionò quella cifra, portandola ad “appena” 104 milioni.

Un patrimonio che i giudici definirono «cospicuo» nonché «costituitole integralmente dal marito», Silvio Berlusconi. Di conseguenza, stabilirono che lei fosse del tutto autosufficiente e non avesse diritto all’assegno di divorzio da 1,4 milioni al mese che le era stato precedentemente assegnato. Piccolo dettaglio, Berlusconi nel frattempo aveva già versato 46 milioni di euro. Ma siccome parliamo di un Cavaliere, non chiese neanche un centesimo di risarcimento. Come se la cava quindi la Lario oggi? Ha delle proprietà a Milano 2 e a Milano possiede e gestisce Palazzo Borromini (acquistato nel 2004) e Palazzo Canova (2009). Rendite abbastanza interessanti, molto poco “normali”.

 

 

L’IMPRENDITRICE
Per il resto, come spiega nell’intervista, fa effettivamente l’imprenditrice. Ha investito in alcune start-up, molte delle quali nel campo dell’intelligenza artificiale. Si occupa di produrre videogiochi educativi e portali digitali. Una Zuckerberg della Bassa, creata nella Silicon Valley del laghetto dei Cigni. E riguardo all’intelligenza artificiale ci asteniamo dal far battute. Ora, a conti fatti, si può giudicare meglio la situazione. L’unica cosa poco chiara è perché Grasso, commosso dalle dichiarazioni della ex di Silvio, abbia sentito l’esigenza di tirare uno sberlone a Marta Fascina, accusandola di recitare. Quello che invece emerge chiaramente, mettendo a confronto numeri e parole, è che solo un folle potrebbe sostenere che la Lario abbia perso la stoffa della grandissima attrice

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