Cerca
Cerca
+

Spritz, tecnologia e creatività: così si superano i 100 anni

Esplora:

Alessandro Dell'Orto
  • a
  • a
  • a

 Luigi (Zanon) ha 106 anni e beve spritz tutti i giorni dice che è uno dei suoi segreti e c’è da credergli visto lo sguardo vispo-, mentre Imelde (Zamarato), che di primavere ne ha 104, spiega di non essersi mai sposata e non avere avuto figli.Poi ci sono Bianca (Lazzarotto), 101 anni, appassionata di tecnologia che comunica con parenti e amici attraverso WhatsApp, Telegram e mail (“nonnabianca932”), Caterino (Dondi Pinton), 103, che ha inventato il mitico amaro Cynar (quello della pubblicità di Ernesto Calindri) e Walter (Visentin), 104, che ha girato il mondo e avuto una gran fortuna quando, in guerra, ha schivato una pallottola perché si è abbasso improvvisamente per capire come mai la moto si fosse fermata.
Benvenuti nel più grande libro di storia vivente: il raduno di 70 centenari veneti che ieri mattina si sono ritrovati al Palazzo dello Sport di Padova, tutti insieme contemporaneamente (e appassionatamente), per essere ancora protagonisti e stabilire un nuovo record mondiale.

E così è stato: alle 12.30 il giudice del Guinness World Records Lorenzo Veltri- sì, quello della trasmissione di Gerry Scotti - ha certificato, insieme con il suo staff, il superamento del vecchio primato (45 centenari) che risale al 2016 e apparteneva alla città di Brisbane, in Australia. «Un risultato fantastico - ha spiegato Fabio Toso, il direttore generale della Fondazione Opera Immacolata Concezione che organizzato l’evento in collaborazione con il Club Over 100 “Ricomincio da Zero” e la Provincia di Padova - che siamo riusciti a raggiungere grazie al lavoro di tutti colori che si sono impegnati per mettere in moto questa imponente macchina organizzativa. Oggi la soddisfazione e l’orgoglio è stata quella di vedere così tanti centenari riuniti in questa grande festa che hanno voluto fortemente essere presenti».

Già, un incontro unico e spettacolare e bastano pochi numeri per capirne la portata: a Padova (su circa 750 centenari censiti nel veneto) si sono ritrovate 55 donne e 15 uomini nati prima del 1925, per un totale di 7078 anni presenti nello stesso momento. Per poter registrare il record, gli arzilli nonnini e nonnine (tutti accompagnati a parte uno “sbarbatello” di soli 100 anni che si è presentato da solo, arrivando in taxi da Vicenza) si sono dovuti mettere in fila per fornire certificato di nascita, carta d’identità e certificato matrimoniale. I più in là con gli anni? Tra gli uomini ha vinto Luigi Zanon, nato a Gruaro (Venezia) il 7 aprile 1918 (in realtà è venuto alla luce il 4, ma è stato registrato il 7 perché il paese era sconvolto dalla prima Guerra Mondiale) e, tra le donne, il successo è andato ad Ada Trevisan, nata a Venezia il 17 ottobre 1919.

Ma solo perché la storica decana Antonietta Marcato di 109 anni (11 aprile 1915) - ha vissuto due guerre mondiali ed è sopravvissuta alla Spagnola e al Covid- ha dato forfait all’ultimo momento. «Viviamo in un’epoca - ha commentato Vincenzo Gottardo, in rappresentanza della Provincia di Padova che ha sostenuto l’iniziativa - in cui purtroppo la società tende a trascurare il contributo delle persone anziane. È fondamentale invece riconoscere il ruolo vitale che giocano nella nostra comunità. L’età della saggezza è un tesoro prezioso che arricchisce la nostra cultura e la nostra comprensione del mondo». Un tesoro che va protetto e tramandato. Come i racconti di Luigi, Imelde, Bianca, Caterino e Walter. O come i ricordi di Enrico (Vanzini), 102 anni, ultimo italiano ancora vivente appartenente al Sonderkommando (speciale gruppo di deportati). Prigioniero dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943, Enrico fu inviato a Ingolstadt in Germania a lavorare. Tentò la fuga ma, ripreso, venne condannato a morte a Buchenwald, pena in seguito commutata con l’internamento nel campo di concentramento a Dachau. Sopravvissuto ai lavori forzati e a pesantissime condizioni nel campo di concentramento nazista, fu costretto a lavorare alla camera a gas e ai forni crematori di Dachau. Diventando così testimone dell’orrore nazista.

Dai blog