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Ilaria Salis, case popolari in rivolta: "Pagheremo noi i debiti che ha lasciato"

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 Ilaria Salis

Michele Zaccardi
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«Ho quasi ottant’anni, ho vissuto le vere battaglie per la casa e dico che questa Salis è una barzelletta». Silvana Gallo abita alle Case Bianche di via Salomone. Una vita nella Cgil, da sempre tesserata Unione Inquilini, il sindacato di sinistra delle case popolari. Eppure la signora Gallo non condivide nulla delle affermazioni di Ilaria Salis. «Sono stata una vita a sinistra, ho lottato perché tutti potessero avere le stesse possibilità. Ma quello che fanno questi centri sociali è una vergogna» sottolinea Gallo. «Occupano spazi non abitabili e subaffittano, organizzano feste, portano delinquenti. Tutto il contrario del diritto all’abitare. Ma poi una donna di sinistra come Salis, se davvero avesse a cuore le condizioni di noi inquilini popolari, perché non ha contribuito economicamente, visto che è di buona famiglia? Perché non ha donato a qualche famiglia, a qualche comitato che si batte per la legalità? Invece ha lasciato debiti che ricadono su tutti noi».

Già, i debiti: 90mila euro di affitti non pagati per un alloggio popolare in zona Navigli a Milano che la neo eurodeputata di Avs avrebbe occupato abusivamente dal 2008. Del resto, la passione della Salis per le occupazioni abusive ha fatto infuriare anche Mina Bertuzzi, rappresentante dell’Autogestione degli inquilini Aler di via San Dionigi. Dal 1961 abita a Corvetto, il quartiere dove l’eurodeputata occupò un appartamento. «È come dire: andate e occupate, è un vostro diritto» si sfoga Bertuzzi. «Quando abbiamo appreso dell’elezione della Salis» aggiunge, «siamo rimasti sbigottiti: come si può mandare in Europa un’esponente di quei centri sociali che creano enormi disagi?».

 

 

 

Alle sue parole fa eco Oscar Strano, portavoce di un comitato inquilini di via Salomone: «Un esponente delle istituzioni che non solo non rinnega il suo passato ma lo esalta come modello, per chi come noi tutti i giorni cerca di difendere le proprie case dalle intrusioni, vuol dire demoralizzare le nostre battaglie che sono quelle vere per il diritto all’abitare». Per Strano, quella di Salis è «istigazione a delinquere»: «Mi auguro che qualcuno possa procedere a livello giuridico perché quelle dichiarazioni sono aberranti». Strano poi ci tiene a sottolineare che «l’occupazione organizzata di soggetti che non hanno titolo per avere un alloggio popolare toglie il diritto a chi invece è in lista da anni e ha difficoltà serie». Un fenomeno che appare in tutta la sua gravità se si guarda ai numeri: a Milano sono 8mila gli alloggi pubblici occupati. Intanto ieri alcuni militanti di Brianza in Trincea hanno esposto uno striscione con la scritta “Salis, Monza non ti vuole” all’ingresso della città. 

 

 

 

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