Nella mattinata di giovedì, poco prima delle 9, come ha raccontato Repubblica una Toyota Yaris ha percorso via Paolo VI, costeggiando il colonnato del Bernini fino all’ingresso del Vaticano che conduce all’aula del Sinodo, laddove in questi giorni pregni si ritrovano congregazioni cardinalizie.
E seduto sul lato passeggero dell'auto ecco un uomo in talare bordata di rosso: era il presule cileno Juan Luis Cipriani Thorne. Il punto è che la sua presenza alle riunioni che precedono il conclave sta sollevando polemiche, in particolare in America Latina. E il suo abbigliamento rappresenta una chiara sfida a una limitazione imposta da papa Francesco.
Ma non è tanto una questione di abito. Cipriani, ex arcivescovo di Lima, infatti era stato coinvolto in accuse di pedofilia, motivo per cui Francesco lo aveva sottoposto a diverse restrizioni: non solo gli era stato vietato di indossare i simboli cardinalizi, ma anche di rientrare in Perù senza autorizzazione, di fare dichiarazioni pubbliche e, qualora ne avesse avuto l’età, di partecipare a un futuro conclave.
Quest’ultima possibilità, comunque, non è più concreta, dato che il cardinale ha ormai compiuto 81 anni. Tuttavia, la sua decisione di presentarsi davanti ai cardinali, indossando per giunta l’abito porpora, viene percepita da molti come una provocazione. Anche se ufficialmente il tema non è stato sollevato durante gli interventi delle congregazioni, sono diversi i porporati che non hanno nascosto il loro disappunto. Le voci, in Vaticano, corrono...