Conclave, il cardinale Sarah: incubo dei progressisti snobbato da Bergoglio

Descritto come anti-bergogliano perché non vuole rompere con la tradizione, ma è sempre stato leale. Eppure c'è un video in cui...
di Andrea Morigidomenica 4 maggio 2025
Conclave, il cardinale Sarah: incubo dei progressisti snobbato da Bergoglio
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Circola in rete un filmato, risalente all’ultima domenica delle Palme, nel quale si vede Papa Bergoglio, da poco dimesso dall’Ospedale Gemelli, che in piazza San Pietro riceve il saluto di qualche cardinale. Li ringrazia tutti, stringe loro la mano e sorride, ma quando arriva sua eminenza Robert Sarah, gli fa segno di smammare.

Quel porporato guineano, nato nel 1945 e scelto come arcivescovo a soli 34 anni da san Giovanni Paolo II, era diventato l’uomo nero più per le voci che circolavano sul suo conto che per le sue posizioni. Ma anche ieri l’agenzia di stampa francese Afp titolava su di lui indicandolo come «leader dei conservatori critici di Francesco». Era servito a poco tentare di chiarire gli equivoci, nel 2020, in un’intervista al Foglio, nella quale parlando del libro scritto a quattro mani con e allora appena uscito da Cantagalli, Dal profondo del nostro cuore, l’ex Prefetto della Congregazione del Culto divino e la disciplina dei sacramenti, affermava: «Noi, senza animosità, senza attaccare nessuno, abbiamo offerto le nostre riflessioni con chiarezza, rigore e fedeltà alla verità su una questione essenziale: il sacerdozio cattolico e il celibato. Perché allora dire che io mi sarei opposto a Papa Francesco? Perché?» Nel testo c’è forse una sola frase, una sola parola, un singolo atteggiamento che esprima tale opposizione? Perché vengo coperto costantemente da calunnie e umiliazioni?» 

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Ci aveva provato anche l’anno prima, parlando con il Corriere della Sera nel 2019, in occasione dell’uscita, sempre da Cantagalli, del suo libro Si fa sera e il giorno ormai volge al declino, «tanti scrivono non per testimoniare la verità, ma per opporre le persone le une contro le altre, per danneggiare i rapporti umani. A costoro non importa la verità. La verità è che coloro che mi oppongono al Santo Padre non possono presentare una sola mia parola, una sola mia frase o una sola mia attitudine a sostegno delle loro affermazioni assurde, direi diaboliche. Il Diavolo divide, oppone la gente, l’una contro le altre. La verità è che la Chiesa è rappresentata sulla terra dal Vicario di Cristo, cioè il Papa. E chi è contro il Papa è ipso facto fuori dalla Chiesa».

Certo, non aveva mancato di denunciare la crisi interna alla Chiesa cattolica, senza nascondere che «il problema è che ci sono sacerdoti, vescovi e persino cardinali infedeli che mancano, e questo è altrettanto grave di altri peccati, di portare la verità di Cristo! » È chiaro che adesso quelli si vendicano. Non gli hanno voluto riconoscere nemmeno di aver mantenuto all’interno dell’ovile della Chiesa tante pecorelle tradizionaliste che, di fronte al disorientamento dottrinale, ne sarebbero uscite provocando uno scisma a destra per poter continuare a celebrare la messa “antica”, cioè con il rito straordinario, invece di essere costretti a sopportare gli abusi liturgici. La tentazione dei fedeli è di creare comunità di perfetti come suggerisce Rod Dreher nel suo libro L’Opzione Benedetto.

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Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano. Peccato che l’autore sia diventato ortodosso. Alle sirene del Patriarcato di Mosca, il cardinale Sarah si è sempre opposto. Eppure, su di lui è piovuta l’accusa di essere il candidato al soglio pontificio del magnate francese Vincent Bolloré. Per questo, C-News e altri mezzi d’informazione della sua galassia lo nominerebbero oltre 40 volte al giorno, sottolineavano dopo la morte di Francesco i giornali e i siti web di sinistra. Andava tacitato, messo all’indice, insomma. E se ne sarebbe incaricato niente meno che la carica più alta dello Stato. Per sbarrargli la strada avrebbe radunato i cardinali francesi a Villa Napoleone, a Roma.