Presunte "attenzioni" sarebbero state manifestate da Andrea Sempio nei confronti di Alberto Stasi: questo quanto emerso dagli ultimi accertamenti nell'inchiesta sul delitto di Garlasco, l'omicidio della 26enne Chiara Poggi nella villetta di famiglia ad agosto 2007. Sempio, 37 anni e amico del fratello della vittima, è il nuovo indagato, mentre Stasi è l'ex fidanzato della vittima, condannato per omicidio. Durante l'interrogatorio di qualche giorno fa, gli inquirenti avrebbero chiesto a Stasi che rapporti ci fossero con l'attuale indagato e lui avrebbe risposto: "Nessuno". Lo riporta La Stampa.
A insospettire gli inquirenti due post su Facebook che Sempio pubblicò nei giorni della condanna in Appello di Stasi il 17 dicembre 2014, e in Cassazione il 13 dicembre 2015. Inoltre, anche dagli scritti e dai diari sequestrati in casa del 37enne sarebbe emerso un interesse quasi ossessivo nei confronti di Stasi.
Diversi, comunque, gli elementi al vaglio della Procura di Pavia nei confronti di Sempio: non solo la presunta presenza di dna sulle unghie della vittima, ma anche e soprattutto l’impronta numero 33 sul muro della scala della villetta che porta alla cantina, proprio dove è stato trovato il corpo di Chiara. L’impronta si troverebbe in alto sulla parete, come nella posizione di qualcuno che volesse sporgersi dai gradini. Ecco perché già nel 2020 per gli investigatori si sarebbe trattato di quella "dell’assassino". Secondo il colonnello del Ris Gianpaolo Iuliano e il professore Nicola Caprioli, incaricati dalla procura, quindici "minuzie dattiloscopiche" collegherebbero quella impronta a Sempio.
Cinque anni fa, inoltre, i carabinieri posero l’attenzione anche su un’altra impronta: la numero 10 sulla "parte interna" della porta d’ingresso della villetta, forse appartenente a una "mano sporca" di sangue. Per i consulenti della procura, a differenza di quanto ritenuto in passato, quella traccia non sarebbe stata lasciata lì da Stasi, Sempio o dai familiari della vittima.