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L'Occidente che cancella sé stesso

L’ultimo caso è quello di Magenta, dove in una scuola è stata sbarrata la porta ai Bersaglieri chiamati a parlare agli studenti della loro esperienza
di Mario Sechi sabato 31 maggio 2025

3' di lettura

Tra 48 ore ai Fori Imperiali sfileranno uomini e donne in divisa che servono la Patria, le tribune saranno gremite, decine di migliaia di italiani applaudiranno. Dovrebbe essere un momento corale, senza divisioni politiche, ma a quanto pare c’è uno strisciante sentimento contro i militari, le forze dell’ordine, chiunque indossi la divisa e faccia il suo dovere per rendere la nostra vita quotidiana più sicura. L’ultimo caso è quello di Magenta, dove in una scuola è stata sbarrata la porta ai Bersaglieri chiamati a parlare agli studenti della loro esperienza. Nell’album della mia famiglia c’è una foto di mio padre con il cappello del Bersagliere, per me la sua foto in bianco e nero di quel ragazzo è indelebile. Un mio prozio, il fratello di mio nonno paterno, un marinaio, è caduto durante la Grande Guerra nell’affondamento del piroscafo Tripoli.

Al di là dei ricordi personali, mi chiedo che cosa cavolo abbiano in testa i docenti che hanno preso questa decisione. Pensano di educare meglio? Le cose viaggiano in una direzione che non mi piace perché questa ondata irrazionale è ormai una piena: abbiamo i pestaggi della polizia, frasi violente contro gli “sbirri” che fanno parte del dibattito pubblico come se nulla fosse, l’assalto all’arma dei Carabinieri, siamo giunti al punto che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, deve invitare il capo della Polizia al Quirinale per manifestargli la solidarietà del Colle. Tutto ciò che è Patria, bandiera, nazione, viene regolarmente calpestato dai deliri degli estremisti, da intellettuali e attivisti che trovano terreno fertile in quello che un tempo si definiva “la massa”. Un’ideologia malata, sinistra (in tutti i sensi), produce un clima di scontro sempre più forte, una follia che arriva al paradosso di fare terra bruciata attorno ai Bersaglieri e spalancare il cancello della scuola alle prediche degli imam.

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Sono cresciuto pensando che tutti abbiano il diritto di parola, di essere testimoni, soprattutto di dare un contributo alla crescita dei piccoli italiani che saranno gli adulti del domani, ma qualcosa è andato storto, perché questi episodi si moltiplicano e ogni volta dobbiamo fare l’apertura del giornale per sottolinearne la gravità. Se le penne dei Bersaglieri diventano pericolose, siamo di fronte a un’insalata ideologica che è un misto tra stupidità e fanatismo.

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Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la foto di una scolaresca di bambini portati in moschea, verrebbe da dire che tutto fila in nome della pace universale e del pluralismo, ma in realtà se guardiamo alla cronaca, a quello che succede nel dibattito pubblico, dietro quelle scelte pedagogiche c’è un silenzioso e assordante atteggiamento di subalternità culturale che sfocia in sottomissione. Dunque i Bersaglieri non possono entrare a scuola, ai poliziotti bisogna spaccare la testa, i tagliagole di Hamas sono degli eroi della resistenza palestinese, gli ebrei sono intenti al genocidio e via Israele dalla mappa, gli imam fanno lezione ai bambini dell’asilo, mentre i cattolici vengono emarginati (e massacrati), si fanno proclami contro il presepe a scuola, si cambiano i menù delle mense degli alunni per essere più inclusivi e rispettosi della religione altrui, si fanno tutte queste buone azioni per stare bene con la propria coscienza e così facendo giorno dopo giorno l’Occidente cancella la propria identità. 

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