I cosacchi dell’Armata Rossa non ce l’hanno fatta a far abbeverare i cavalli a San Pietro, ma allo sbarco delle brigate verdi con la quinta colonna porporata difficilmente la basilica potrà resistere. In pompa magna e in conferenza stampa il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica e vicario generale del papa per la Città del Vaticano, ha annunciato il gaudium magnum: la culla della cristianità diventerà una vera e propria «casa a impatto zero». Ossequio dogmatico alla sostenibilità e gesto di buona volontà per fronteggiare la crisi ambientale, passando dal risparmio energetico, dalla mobilità ecologicamente corretta e dal pieno rispetto dell’enciclica Laudato si’. Dove non poterono le bombe alleate hanno potuto le bombe d’acqua, dove i paracadutisti tedeschi non osarono oltrepassare la linea bianca di confine gli ambientalisti internazionali hanno superato la frontiera del non ritorno. Dal meteo avverso al credo controverso sull’emergenza del riscaldamento globale.
La Chiesa del ventunesimo secolo guarda a San Francesco e al Creato per vedere più chiaro in avanti, in un futuro problematico, ma non solo dal punto di vista climatico. L’importante è iniziare, magari pure cavalcando l’onda della fede laica e scientifica, e così il cardinale ci mette una bella croce d’intenti, con pensieri, parole, opere e omissioni, per rimettere tutto e tutti sui binari etici e corretti. Altro che quell’ortodosso e peccatore Fëdor Dosto’evskij, secondo cui la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni: il cardinale Gambetti tira dritto per trasformare San Pietro senza annunciare miracoli ma senza neppure iniziative rivoluzionarie.
Auto, scatta il blocco: chi non può più circolare dall'1 ottobre
A partire dal 1° ottobre 2025, oltre un milione di auto diesel Euro 5 non potrà circolare nelle principali re...Tipo preghiere sussurrate (o a mente), più schitarrate e meno canto gregoriano o corale per evitare le emissioni di anidride carbonica, ripristino degli organi a mantice per far udire lo stesso la “voce di Dio”, e magari acqua benedetta centellinata per preservare le sempre più preziose idriche. E nessuno si lamenti per il freddo alla messa di Natale o per il caldo tropicale delle funzioni di Pasqua. Transeat, e viva la transizione.