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Rovigo, la maxi rissa tra stranieri finisce in disgrazia: 23enne muore accoltellato

domenica 20 luglio 2025

2' di lettura

Un ragazzo tunisino di 23 anni, Amine Gara, è rimasto ucciso la scorsa notte, sabato 19 luglio, a Rovigo in seguito ad una lite fra giovani stranieri, nella quale sono stati usati coltelli e cocci di bottiglia. Il fatto è avvenuto poco prima di mezzanotte, in pieno centro, nei giardini sul retro del monumento dedicato a Giacomo Matteotti, in Corso del Popolo. Nella rissa sarebbe rimasto ferito gravemente anche un secondo giovane, un trentenne. I responsabili della violenta colluttazione sono riusciti subito dopo a darsi alla fuga, e ora la polizia è sulle loro tracce. Il centro di Rovigo era particolarmente affollato ieri sera, molte erano persone che in serata avevano assistito allo stadio Battaglini alle finali del mondiale under 20 di rugby. Gli agenti della Questura ed anche i Carabinieri hanno raccolto diverse testimonianze.

"È con sgomento e profonda preoccupazione che apprendiamo dell'ennesimo, gravissimo fatto di sangue avvenuto ieri sera nel pieno centro di Rovigo, dove un giovane di 23 anni ha perso la vita e un altro è rimasto gravemente ferito in una violenta rissa tra giovani stranieri, nella quale sono stati usati coltelli e cocci di bottiglia. Vicende del genere si stanno succedendo con allarmante frequenza negli ultimi tempi, scene inaccettabili in una città come Rovigo, che da sempre si contraddistingue per la sua identità civile, pacifica e rispettosa delle regole". Lo afferma l'assessore alla Sicurezza e al Territorio della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, commentando il fatto di cronaca avvenuto nel centro del capoluogo polesano.

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"Non possiamo più tollerare questa deriva. Ringrazio ed esprimo il pieno sostegno alle forze dell'ordine, che vanno anche messe nelle condizioni di operare al meglio e, quindi, potenziate. È evidente che serve un cambio di passo immediato - prosegue Corazzari - con l'adozione di misure rigorose e straordinarie di prevenzione, contrasto e repressione nei confronti dei fenomeni criminosi. Prima di tutto, vanno tutelate le persone oneste che vivono, lavorano e amano questa città. Rovigo è aperta, accogliente, ma non può e non deve diventare ostaggio di chi delinque e semina paura".

"Siamo già in contatto con il Prefetto e con il Sindaco - aggiunge - che hanno prontamente attivato le autorità competenti e avviato oggi stesso una riunione d'urgenza con le forze dell'ordine. Nei prossimi giorni si terrà un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Chiederemo misure straordinarie: istituzione di zone rosse, controlli preventivi serrati, presenza costante delle forze dell'ordine e, se necessario, il supporto dell'esercito". 

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