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Prima le stacca l'orecchio a morsi, poi la violenta: chi è la belva

di Roberto Tortoramercoledì 8 ottobre 2025
Prima le stacca l'orecchio a morsi, poi la violenta: chi è la belva

( Ansa)

2' di lettura

Episodio di violenza brutale a Sondrio, in una notte che nessuno dimenticherà. Una donna di 44 anni, infatti, è stata vittima di una feroce aggressione sessuale, con tanto di rapina, mentre rincasava dal lavoro. L’episodio è avvenuto a poca distanza dalla stazione ferroviaria, ma per fortuna ha portato a un rapidissimo intervento della polizia e all’arresto del presunto responsabile. L’assalto violento è avvenuto intorno alle 23:30. Il 118 ha avviato la segnalazione e subito gli agenti della Squadra Volanti sono intervenuti sul posto.

Hanno trovato una donna, a terra, in stato di semi-incoscienza e sanguinante, con lesioni orribili: il volto tumefatto, l’orecchio staccato a morsi, profonde lacerazioni e sangue che colava dagli occhi. Una scena da film horror. La donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale e si trova attualmente nel reparto di Rianimazione. È stata sottoposta a cure e accertamenti a causa della gravità delle ferite riportate. La Polizia di Sondrio, una volta attivata, è riuscita a rintracciare il presunto colpevole in poche ore, intercettandolo all’alba grazie alla descrizione dell’identikit fornita dal personale sanitario che lo aveva visto allontanarsi. Si tratterebbe di un ventiquattrenne originario del Mali e residente nel Centro di accoglienza di Colorina, in Valtellina.

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Anche il ragazzo è stato trovato in stato confusionale, non molto distante dal luogo di aggressione, e con gli abiti intrisi di sangue. Aveva con sé uno zaino, all’interno rinvenuti i documenti e il bancomat della vittima. Subito sono scattate per lui le manette ai polsi, è accusato di violenza sessuale, rapina e lesioni personali gravissime. È stato subito tradotto nel carcere di Sondrio, in attesa della convalida del fermo da parte della Procura, diretta da Piero Basilone. Non è difficile pensare che questa convalida sia in arrivo. Una volta guarita, si spera presto, la donna però vivrà in un altro carcere, quello delle ferite dell’anima per una condanna personale che nessun giudice, purtroppo, può annullare.

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