Libero logo

Ranucci, dall’esame dell’esplosivo la traccia verso la malavita

di A.V.domenica 19 ottobre 2025
Ranucci, dall’esame dell’esplosivo la traccia verso la malavita

3' di lettura

È caccia al reperto, che potrebbe contenere la “firma” degli autori dell’attentato. I carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche (Ris) sono al lavoro sui resti dell’ordigno rudimentale che giovedì sera ha semidistrutto le due auto del giornalista della Rai Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione a Campo Ascolano, sul litorale a sud di Roma. Obiettivo degli investigatori dell’Arma è analizzare il tipo di esplosivo utilizzato, un chilogrammo di polvere da sparo compressa per stringere la morsa sui responsabili del gesto, con tutta probabilità “soggetti autoctoni” che hanno agito conoscendo gli spostamenti e i tragitti del giornalista.

L’attenzione degli inquirenti è indirizzata anche verso l’individuazione della persona incappucciata, indicata da un testimone, che si sarebbe allontanata poco prima dell’esplosione in direzione degli alberi, forse atteso da un complice. Per questo i militari dell’Arma sono anche alla ricerca di eventuali telecamere (ieri nuovo sopralluogo). L’ordigno esploso alle 22,17, secondo una prima ricostruzione, è stato lasciato con la miccia accesa tra due vasi all’esterno della villetta. Chi ha posizionato il materiale conosceva dunque gli spostamenti del giornalista di Report, rientrato proprio giovedì nella sua abitazione. Al momento l’ipotesi più battuta dagli investigatori è che si sia trattato di un attentato su commissione, magari ad opera della malavita locale. Ma nulla viene lasciato al caso, neanche la denuncia dello stesso Ranucci di aver ricevuto una minaccia via mail dopo le inchieste sugli annidi piombo, nello specifico gli omicidi di Piersanti Mattarella e Aldo Moro: «Se continui a dare notizie su Moro ti ammazziamo». Fin dalle prime ore Ranucci ha delineato con gli inquirenti quattro o cinque tracce definite «importanti» e che «riconducono sempre agli stessi ambiti». Elementi legati alle minacce ricevute in passato per le inchieste mandate in onda dalla trasmissione. Con chi indaga - i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati coordinati magistrati dell’Antimafia di Roma - Ranucci non ha neanche escluso che quanto avvenuto possa essere una sorta di avvertimento, una intimidazione preventiva, per servizi ancora non trasmessi.

Landini, stoccata di Gianfranco Pasquino: "Dovrebbe solo scusarsi"

Maurizio Landini? "Dovrebbe solo scusarsi. Non basta ammettere l’errore". A dirlo non è un espone...

Intanto il giornalista è ancora sommerso dagli attestati di solidarietà. «La tensione c’è, sicuramente, perché c’è stato un cambio di passo rispetto alle minacce ricevute negli ultimi mesi. Ma c’è anche la soddisfazione per le incredibili testimonianze di affetto e solidarietà che continuano ad arrivare», ha confessato il conduttore di Report. «Sto bene, ho dormito poche ore e ho trascorso un po’ di tempo a rispondere alle migliaia di messaggi ricevuti, dalla presidenza della Repubblica alla presidenza del Consiglio, dall’Associazione nazionale magistrati alla Corte dei Conti, ai tanti sindaci: ho ricevuto offerte di tre cittadinanze onorarie e altre ne arriveranno... È bello essere considerato cittadino di tutti». Il caso è finito anche sulle pagine dei media internazionali e Ranucci si è detto commosso da tanta attenzione ricevuta. «Sto ricevendo richieste di interviste da ovunque. Per me che lavoro da trent’anni in quest’azienda è stato bellissimo: forse l’unico precedente che mi viene in mente fu la mobilitazione per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin» (la giornalista della Rai e il suo cineoperatore assassinati a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994). Anche ieri sotto casa di Ranucci si è riunito un presidio di 400 persone (organizzato dalla rete “No Bavaglio”), fa sapere il giornalista, che intanto lavora «contemporaneamente alle puntate del nuovo ciclo di Report, al via domenica 26 ottobre su Rai3. A metà settimana lanceremo i temi della prima puntata».

Guido Crosetto contro Elly Schlein: "Calunnia e danno allo Stato, chieda scusa"

Anche Guido Crosetto risponde a Elly Schlein. "Penso che Ranucci sappia che non è stato il Governo a metterg...