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Il naturismo sbarca a Capo Rizzuto

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Sull'isola calabrese dall'8 al 12 settembre si terrà il 32° Congresso internazionale. In Italia il Ddl è ai box dal dicembre 2008

Roberto Amaglio
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In Italia sono più di mezzo milione i suoi estimatori e, secondo il presidente dell'associazione che li raggruppa, questo è un settore che non conosce crisi. Stiamo parlando del naturismo, riguarda quel movimento di persone che cercano di vivere in armonia con la natura, anche tramite la pratica della nudità in comune. Non a caso, dall'8 al 12 settembre l'Italia sarà la sede mondiale dei naturalisti. In quelle date, infatti, l'Isola Capo Rizzuto ospiterà il 32° Congresso internazionale del naturismo, evento al quale parteciperanno i rappresentanti delle trenta federazioni dell'International naturist federation (Inf), che raduna cultori del naturismo da tutto il mondo. Tema – Quest'anno il cardine attorno al quale ruoterà la manifestazione sarà quello del "Naturismo etico e naturismo commerciale". In particolare, verrà messa a confronto la vita naturista nei club con il naturismo nei centri vacanze, oltre ad aggiornare come in ogni edizione le strategie comuni e le novità della propria federazione in tema di promozione del naturalismo. Lotta in Italia – E il tema del naturalismo (e della gestione turistica dei suoi sostenitori) è da anni al centro di una querelle politica. La battaglia per la depenalizzazione e legalizzazione della pratica del naturismo in Italia, infatti, parte dall'ormai lontano 5 dicembre 2008, quando sette senatori del Pd hanno proposto l'abolizione dell'articolo 726 del Codice penale (che punisce con sanzioni amministrative pecuniarie chiunque compie atti contrari alla pubblica decenza in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico). Tra loro un nome eccellente: quello dell'oncologo Umberto Veronesi (gli altri firmatari sono Marco Perduca, Anna Maria Carloni, Roberto Della Seta, Roberto Di Giovan Paolo, Vidmer Mercatali). Ddl – I sei articoli del disegno di legge hanno un solo scopo, come affermato dai promotori: "restituire serenità ai bagnanti naturisti", ovviamente in aree idonee e isolate rispetto alle spiagge "tradizionali". Per far questo, i sette senatori hanno proposta l'accoglimento di alcune sentenze della Cassazione (che ha definito il naturalismo penalmente irrilevante), permettendo ai Comuni di individuare le aree pubbliche o private da destinare al naturismo e incentivando i gestori di attività turistico-ricettive a chiedere l'autorizzazione per adibire i loro spazi all'accoglienza di questi turisti. Da allora, però, il Ddl e i suoi sei articoli è rimasto fermo o ha mosso i primi passi in Commissione Affari costituzionali. Vedremo se il meeting di Capo Rizzuto saprà dare un'accelerazione alla discussione della proposta.

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