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Thyssen, inizia il processo

Ammesse le telecamere

Silvia Tironi
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Non sono mancati colpi di scena al processo contro i sei manager della Thyssenkrupp, l'azienda di Torino in cui la notte del 6 dicembre 2007 si sviluppò un incendio, costato la vita a sette operai. Uno: il processo è iniziato con quasi due ore e mezzo di ritardo rispetto all'orario previsto. Due: sono stati sostituiti i tre giudici popolari che nei giorni scorsi erano stati intervistati da un quotidiano. Il presidente della Corte Maria Iannibelli ha sottolineato che i tre hanno "letto con sorpresa un articolo che li riguardava e hanno spiegato di non avere espresso nè giudizi nè pareri sul processo. Ma per spirito di servizio hanno chiesto di astenersi per non creare intralci processuali". Tre: il presidente della corte d'assise ha impartito ad avvocati e pubblici ministeri loro una serie di direttive, assegnando persino i posti in cui, a partire dal prossimo 22 gennaio (giornata in cui è stata aggiornata l'udienza), dovranno sedersi.Dalla prossima udienza ogni toga avrà un posto, contrassegnato con tanto di cartellino. In un curioso "fuori programma" il giudice ha anche ordinato una sorta di simulazione, invitando i presenti a sistemarsi al loro posto per verificarne l'effetto. Quattro: Le telecamere potranno entrare al processo. La Corte d'Assise di Torino, dopo una lunga camera di consiglio, ha deciso infatti di accogliere le numerose richieste presentate da emittenti Tv. La decisione della Corte è stata accolta con favore dai parenti delle vittime, secondo i quali "tutti devono vedere e sapere quello che è accaduto ai nostri figli". Così in particolare Nino Santino, il papà di uno dei sette operai morti nel rogo: "Quella che ci ha colpito  è una tragedia nazionale e l'Italia intera ha il diritto di sapere. E di guardare in faccia i responsabili del nostro dolore. Guardate quanto era giovane e bello mio figlio Bruno era un gioiello e ce lo hanno portato via".Guardando in faccia  Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, gli unici due imputati presenti all'udienza, Rosa Demasi ha detto, madre del 26enne morto nell'incendio: "Guardateli bene perchè sono loro ad avere ucciso i nostri cari". "Li detesto", le fa eco Elena Schiavone, madre di Antonio. La voce di Grazia Rodinò, madre di Rosario, è rotta dalla rabbia: "Hanno dei figli, spero che anche loro provino lo stesso dolore che abbiano noi".

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