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"Berlusconi nazista"

Di Pietro attacca Silvio

Silvia Tironi
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Di Pietro ancora una volta contro Berlusconi. Dopo la questione delle 'intercettazioni' (mercoleì il leader dell'Idv aveva chiesto al Quirinale di non firmare la legge presentata dalla maggioranza), Antonio Di Pietro torna a scagliarsi contro il presidente del Consiglio, tacciandolo di "ricalcare le orme del nazismo". E così si rivolge ancora una volta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e lo fa attraverso una lettera aperta: dopo il "massiccio" ricorso a decreti legge e fiducie, aver "occupatol'informazione pubblica e privata in totale conflitto di interessi, mortificato", con il Lodo Alfano "il principio dell'uguaglianza della legge", Silvio Berlusconi si appresta ora a varare un "poker di porcherie", di fronte al quale il presidente della Repubblica non può restare inerte. Di Pietro si scaglia in particolar modo contro la nomina dei componenti del Cda Rai, la modifica dell'organo di autogoverno della Corte dei Conti, la limitazione delle intercettazioni telefoniche, la modifica dei regolamenti parlamentari (il "poker di porcherie degno del peggior modello argentino"). "Occupando la Rai, i cittadini non potranno più sapere quel che accade nelle segrete stanze del potere e non potranno più esercitare alcun controllo democratico. Modificando i componenti della Corte dei Conti - che ha il compito specifico previsto dalla Costituzione di controllare i conti della pubblica amministrazione - si mette anche tale organismo sotto il controllo dell'esecutivo che, quindi, potrà falsificare a proprio piacimento i bilanci dello Stato senza che nessuno possa impedirglielo. Limitando indiscriminatamente le intercettazioni telefoniche si impedisce alla magistratura di fare il proprio dovere edi contrastare efficacemente la criminalità organizzata. Stravolgendoi regolamenti parlamentari si impedisce all'opposizione di esercitare i suoi diritti costituzionali e si riduce il parlamento a un semplice zerbino dell'esecutivo. Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, a opera dell'attualegoverno, sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni '30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto. Ciò premesso, le chiediamo di non rimanere in silenzio e di intervenire per evitare questo scempio della democrazia. Prima che sia troppo tardi".

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