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Beppino Englaro indagato

per "omicidio volontario"

Silvia Tironi
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"Omicidio volontario". È questa la denuncia inviata dall'associazione 'Scienza e vita' alla Procura della Repubblica di Udine in relazione alla morte di Eluana Englaro, deceduta il 9 febbraio scorso nella casa di riposo 'La Quiete' del capoluogo friulano dopo essere stata in coma vegetativo persistente per 17 anni. In seguito alla denuncia il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, quale atto dovuto indaga nei riguardi di 14 persone, fra le quali Beppino Englaro, padre di Eluana, l'anestesista Amato De Monte che ha guidato l'equipe medica che ha attuato il protocollo per il distacco del sondino della donna, e 12 componenti dell'associazione 'Per Eluana'. L'associazione aveva preso in carico la donna dalla clinica privata di Lecco, la notte del 2 febbraio scorso, per portarla alla casa di riposto 'La Quiete' di Udine dove, sulla base del decreto della Corte d'appello di Milano, è stato attuato il protocollo per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione. Per nulla sorpresi i legali della famiglia Englaro: si tratta di "un atto atteso che ci permette di svolgere le nostre attività difensive in contraddittorio", ha dichiarato 'avvocato Giuseppe Campeis, che ha poi sottolineato: "Era un atto atteso, solo che, forse, doveva giungere il giorno stesso della morte della donna. Per noi non cambia nulla, ora avremo modo di chiarire tutto in contraddittorio. Anzi posso dire che era un atto atteso".

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