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Tifoso ucciso, agente in aula

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Sandri: "Vedremo l'assassino"

Silvia Tironi
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È iniziato davanti alla Corte di Assise di Arezzo il processo a carico di Luigi Spaccarotella, l'agente della Polstrada accusato di omicidio volontario per aver sparato il proiettile che uccise il giovane tifosolaziale Gabriele Sandri, l'11 novembre del 2007 nell'area di servizio della A1 di Badia al Pino (Arezzo). La Corte d'Assise di Arezzo, presieduta dal presidente Mauro Bilancetti, ha respinto la richiesta di rito abbreviato condizionato avanzata dagli avvocati di Spaccarotella. A questo punto dovrebbe iniziare l'istruttoria dipartimentale con ipoliziotti che erano in servizio con Spaccarotella la mattina deldelitto. Evidente la rabbia dei parenti del ragazzo morto: "Vedrò in faccia l'assassino dimio figlio, immaginate come posso sentirmi, le mie sensazioni", ha detto Giorgio Sandri, padre di Gabriele. "Voglio giustizia per Gabriele", aggiunge la mamma di Gabbo (questo il soprannome di Gabriele, ndr). "Penso solo a mio figlio che non c'è più". Presente in aula, oltre ai genitori, anche Cristiano, il fratello maggiore di Gabriele, che quel giorno era con lui: "Vedremo le sembianze di chi ha ucciso mio fratello". E a proposito di un'eventuale deviazione del proiettile che ha colpito il fratello, Cristiano spiega: "Secondo i nostri consulenti la deviazione non c'è stata. In ogni caso ci sono testimonianzechiare sul modo in cui l'agente ha sparato e questo basta". Quanto allostato d'animo dell'imputato l'avvocato ha detto: "Sta come una personaaccusata di omicidio volontario, sapendo che non l'ha commesso edessendo inoltre un membro della polizia di Stato".

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