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Corruzione: il blitz della Gdf e lo sfogo del funzionario, 'Questa cosa non finisce bene...'

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Palermo, 4 mar. (Adnkronos) - "Io non mi intendo impelagare, questa cosa bona non finisce! Questa è una mia sensazione. Io quello che ci tenevo a informarvi è che la Finanza sta scattando". Si sfogava Filippo Cangialosi, l'ex funzionario dell'Ispettorato provinciale dell'Agricoltura di Catania finito oggi in carcere nell'ambito del blitz della Guardia di finanza di Palermo che ha dato esecuzione a 24 misure cautelari. Non aveva più intenzione di "fare i falsi". Il 27 febbraio del 2018 i militari del nucleo Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza si erano recati all'Ipa e avevano acquisito della documentazione istruttoria relativa ai progetti della Lpb soc. cop. finanziati dalle misure 121 e 123 del Psr Sicilia 2007/2013, "riscontrando, fin da subito, come quella relativa alla misura 123 fosse incompleta", scrive il gip di Palermo nell'ordinanza.

Cangialosi, avvisato da una funzionaria, informava lo studio di professionisti Puccio della 'visita' delle Fiamme gialle, sottolineando che i funzionari non sarebbero più stati disposti a venire incontro agli imprenditori Giovanni Salvatore e Francesco Di Liberto, anche loro destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. "Nessuno è più disposto a fare bene a questi signori... questo che sia chiaro. Sicuramente ci arriverà una lettera e ricordati che il termine sarà perentorio... sotto scopa non ci si mette nessuno; domani devono venire di nuovo... perché giustamente vorrebbero trovare le carte".

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