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Jobs Act, contratti di solidarietà per assumere

Andrea Tempestini
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Giorno dopo giorno entra nel vivo l'esame del Jobs Act, si delinea insomma un nuovo mercato del lavoro. L'obiettivo è una maggiore flessibilità e non solo per i contratti di assunzione, ossia in entrata, ma anche per l'organizzazione interna delle aziende. In quest'ottica la Commissione Lavoro del Senato ha approvato un emendamento del governo che permette di far leva sulla riduzione dell'orario di lavoro sia per difendere i posti di lavoro in casi di ristrutturazioni aziendali, ma anche per accrescere i livelli occupazionali. La spinta, insomma, è quella tesa a favorire i contratti di solidarietà in chiave "espansiva": una riduzione dell'orario e del salario pur di ottenere nuovi posti di lavoro. Inoltre, dal modello "solidaristico", è stato mutuata anche una norma francese, che introduce le ferie solidali (cedibili ad altri colleghi in particolari circostanze). Dimissioni in bianco - Tra le novità, ecco anche l'introduzione del contratto di ricollocazione: l'obiettivo è quello di renderlo strutturale per garantire l'effettivo reinserimento nel mercato a chi ha perso l'occupazione. In Commissione è stata approvata anche una norma contro le dimissioni in bianco alle quali spesso sono costrette le lavoratrici: sono stati introdotti criteri per garantire la data "certa e autentica" della scelta di dimettersi. Ora la discussione si sposterà sulle norme relative all'introduzione del contratto a tutele crescenti: è su questo punto che si dovrà sciogliere il nodo dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, il punto di maggior frizione nella maggioranza, dove il confronto tra il Pd di Matteo Renzi e il Ncd di Angelino Alfano resta serratissimo.

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