Lavoro: Margiotta (Confsal), stop al dumping contrattuale
Roma, 17 apr. (Labitalia) - "Stop al dumping contrattuale e ridurre drasticamente i numerosi contratti collettivi nazionali esistenti". Questi gli obiettivi della Confsal, ribaditi oggi dal segretario generale, Angelo Raffaele Margiotta, in occasione del convegno 'Relazioni industriali, rappresentatività e linee guida per la contrattazione collettiva: proposte Confsal', che si è svolto al Cnel. "La finalità principale -sottolinea il leader sindacale- deve essere la qualità dei contratti, per cui devono avere degli istituti ben implementati e la rappresentatività deve essere finalizzata alla qualità. L'obiettivo fondamentale deve essere la qualità dei contratti, una qualità globale che riguarda tutti i vari settori delle varie categorie. Alla ricerca di questa qualità dobbiamo mettere delle regole di rappresentatività che abbia anch'essa un carattere di globalità. Tenendo presente che la rappresentatività si misura, mentre i contratti si valutano e si analizzano nella loro qualità". "Per noi -spiega- questo è l'antidoto al dumping, cioè dei contratti al ribasso, e alla pletora dei contratti esistenti. E' importante riportare il livello della contrattazione a livello intersettoriale, perché la maggior parte degli istituti, giuridici ed economici, che riguardano il lavoratore è trasversale. Nei contratti -continua- prevediamo anche lo 'status di lavoratore in uscita', per evitare che si passi da occupato e licenziato. Prevediamo, infatti, che ci sia un periodo in cui il lavoratore possa tentare di trovare una nuova occupazione, agevolato sia dall'impresa, sia dalle parti sociali. Passerebbe così dalla condizione di occupato a rioccupato e non licenziato". La Confsal, in tema di rappresentatività, propone, inoltre, "l'istituzione di un'agenzia indipendente per la riscossione delle deleghe sindacali". "In questo modo -sottolinea Margiotta- noi proteggiamo sia la riservatezza del lavoratore quando vota per le Rsu sia la scelta di adesione a un sindacato. Questa agenzia indipendente riscuoterebbe le quote, in nome del sindacato, ma senza comunicare all'azienda il sindacato di appartenenza del lavoratore, evitando così discriminazioni sul posto di lavoro". Un'altra proposta è quella di "introdurre un'indennità di professionalizzazione, riconoscendo cioè al lavoratore quelle competenze professionali che ha acquisito man mano nel corso della sua attività professionale", conclude.