Innovazione: da studenti laboratori stampa 3D per protesi in Africa
Roma, 21 gen. (Labitalia) - Un crowdfunding di successo e laboratori di stampa 3D innovativi per protesi in Africa. Sono i risultati raggiunti dagli studenti dell'Istituto Massimo di Roma con il progetto 'Crowd for Africa' con cui ha collaborato per due anni. Il budget del progetto è stato di 64.106 euro interamente raccolti con il crowdfunding e offerte (24.558 su Eppela e i restanti con offerte su conto corrente del progetto), cifra tra le più alte mai raccolte in Italia per un crowdfinding realizzato da studenti. Il progetto è stato promosso da 15 studenti dell'Istituto Massimo, alcuni genitori e professori e diversi professionisti nell'ambito delle attività Steam del Liceo Scientifico e Classico Internazionale. Il progetto è durato quasi due anni in cui gli studenti, dopo aver seguito un apposito corso sempre in Istituto, hanno realizzato una vera campagna di crowdfunding di successo sulla più importante piattaforma italiana e con i fondi raccolti hanno progettato, costruito e consegnato in Africa due mini laboratori di stampa 3D completi di scanner e stampanti, alimentabile anche con plastica riciclata da tappi di bottiglia e costruito l'innovativo hardware per fonderla e estruderla in filamenti utilizzabili per la stampa, 3D ad esempio di protesi innovative per i bambini amputati o di altri strumenti utili in un ospedale africano e fini didattici. Il sistema - ideato e progettato dal team di studenti docenti e genitori dell'Istituto Massimo di Roma, 'Making 3D Printers' - consente, infatti, di trasformare tappi e contenitori di plastica in protesi esterne e pezzi di ricambio essenziali, grazie a estrusori e stampanti 3D. L'obiettivo finale è quello di mettere a disposizione dei medici che operano in Africa una 'mini fabbrica'. Con le stampanti 3D il tempo di produzione di una protesi si riduce dai 6 giorni a 6 ore aumentando la capacità di lavoro dei pochi tecnici ortopedici disponibili nelle aree disagiate.