Vino: Travaglino, legame sempre più stretto con territorio Oltrepò Pavese
Pavia, 12 ago. (Labitalia) - "Anche con l'annata 2018, è proseguito il progetto di identificazione dei vigneti per creare sempre più un legame, imprescindibile, con il territorio. Durante tutta la fase della maturazione, è stata monitorata l'evoluzione non solo nei termini della componente tecnologica ma anche di quella aromatica al fine di mappare in modo sempre più preciso ed esaustivo le diverse vigne presenti a Tenuta Travaglino". Ad affermarlo è Cristina Cerri Comi, alla guida, insieme al fratello Alessandro, dell'azienda di famiglia Travaglino, una proprietà a corpo unico sulle colline dell'Oltrepò Pavese. Con 400 ettari, di cui 80 vitati, Travaglino è la realtà vitivinicola più antica di questo territorio, in cui crede da cinque generazioni. La storia della tenuta è millenaria (fu sede di un monastero medievale) e dal 1868 appartiene alla stessa famiglia. "Quello dell'Oltrepò Pavese - prosegue Cristina Cerri Comi, che da 6 anni ha preso dal nonno le redini dell'azienda - è un territorio che deve 'uscire' perché ha un potenziale notevole e sono sicura che saprà affermarsi come merita". Fiori all'occhiello di Tenuta Travaglino sono il Pinot nero e il Riesling renano. "Abbiamo cercato di studiare - sottolinea - cosa c'è nelle vigne perché vogliamo valorizzare il vitigno. Se il Pinot nero ha una forza in più, il Riesling che produciamo è di grande longevità, superiore ai dieci anni, costruito più sulla piacevolezza che sull'acidità. E' un territorio molto vocato e siamo una delle aziende che ha creduto di più nel Riesling e in particolare in quello renano". E proprio in questo periodo Travaglino lancia la nuova annata di 'Campo della Fojada 2018'. Un nome evocativo per il Riesling coltivato sulle grigie argille della Tenuta, a 280 metri di altitudine e con esposizione rivolta a Sud: un angolo di terra dove per effetto delle correnti d'aria si radunavano naturalmente le foglie, un luogo con condizioni climatiche perfette, particolarmente fresche e ventilate, di cui il vitigno Riesling necessita per dare il meglio di sé. "I vini sono nel complesso ricchi in aromi vegetali. A pochi mesi dall'imbottigliamento, la parte terpenica del Riesling renano la fa da padrone esaltando le note fruttate e agrumate. Il potenziale in precursori aromatici era già molto alto nelle uve e pertanto non potrà che regalare una buona evoluzione in bottiglia", assicura. "La vendemmia 2018 porta con sé un'annata molto interessante ed equilibrata, sicuramente una delle migliori degli ultimi dieci anni per quanto riguarda il rapporto qualità-quantità", aggiunge Cristina Cerri Comi, concludendo: "Le aspettative non deluderanno".