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Veneto: con 'Vendemmia social-e' tra filari si raccolgono uve e solidarietà

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AdnKronos
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Treviso, 17 set. (Labitalia) - Non una semplice vendemmia dell'uva che diventerà vino, ma una vera raccolta di emozioni e sentimenti che hanno legato, in un doppio abbraccio, pazienti e volontari della Fondazione Altre Parole Onlus, impegnata nell'umanizzazione delle cure oncologiche. Due giornate dall'intenso significato, quelle della seconda edizione della 'Vendemmia Social-e', che hanno accomunato i territori di Monfumo e San Polo di Piave (Treviso) in cui hanno sede, rispettivamente, le cantine Tenuta Amadio e Antonio Facchin, promotrici - insieme all'agenzia Zeta Group - dell'evento patrocinato dall'Ulss2 Marca Trevigiana. La vendemmia, il momento più importante della produzione enologica, è così diventata simbolo di aggregazione e condivisione grazie alla volontà di due aziende del territorio che, per il secondo anno consecutivo, hanno dato vita a un week-end all'insegna della socialità in cui circa duecento partecipanti, giunti complessivamente a San Polo di Piave e Monfumo, hanno contribuito alla raccolta dei grappoli d'uva, emblema di incontro, collaborazione e sostegno. Un evento 'sociale' quanto 'social' perché la 'Vendemmia Social-e' ha visto la partecipazione virtuale di centinaia di follower, grazie alla presenza di igers e influencer che hanno condiviso sui loro canali i momenti salienti e le emozioni delle due giornate attraverso l'hashtag #vendemmiasociale. Per tutti i convenuti alle due tappe dell'evento, il primo appuntamento è stato quello con la prova pratica di Viet Tai Chi, disciplina orientale detta 'meditazione in movimento' che, attraverso la gestione del respiro e movimenti dolci, aiuta ad affrontare stress e difficoltà di tutti i giorni, ritrovando uno stato di serenità. Dopo questo speciale riscaldamento tutti vendemmiatori, armati di guanti e forbici, hanno iniziato la raccolta delle uve che, una volta divenute vino, le aziende Antonio Facchin e Tenuta Amadio regaleranno alla Fondazione Altre Parole in occasione delle prossime festività natalizie. E, come ogni festa della vendemmia che si rispetti, la giornata si è conclusa a tavola, con il pranzo sociale offerto dalle due cantine in cui chiacchiere e risate si sono mescolate ad ottimo cibo e qualche calice di buon vino. “Questo tipo di iniziative - spiega Marta Carron, vicepresidente Fondazione Altre Parole - sono un indubbio sostegno per i pazienti che stanno vivendo momenti non facili. La vendemmia, il contatto con la natura ma, soprattutto, lo stare insieme condividendo le esperienze personali e il lavoro in vigneto, generano una forza senza pari in chi sta affrontando la terapia oncologica. Lo vediamo tutti i giorni con le nostre attività: Viet Tai Chi, musica, pittura, teatro, estetica, scrittura autobiografica sono tutte opportunità che aiutano i malati a superare il periodo di cura e a ritrovare la forza per guardare al futuro. Grazie, quindi, alla famiglia Facchin e a Simone Rech che, al di là di tutte le logiche commerciali, si sono uniti per dar vita ad un evento dal forte valore simbolico. Un esempio per tutti”.

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