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Nunzia De Girolamo, le mamme sono terrorizzate quando i figli sono sui social

Gino Coala
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Questa settimana, Piazza del Popolo, la nostra e la vostra piazza, ha dato voce ad Alessandra. Una mamma, come tante, costretta ad affrontare l' adolescenza della propria figlia nell' era dei social network. Una madre ormai consapevole che i nuovi pericoli camminano attraverso i fili invisibili della Wi-Fi e si trasformano in reati attraverso i tablet e gli smartphone dei nostri figli. E così l' ansia di non sapere cosa si nasconda dietro il codice o il Pin della vita di tua figlia diventa impotenza ed ignoranza per tutti quei genitori che non essendo nativi digitali rischiano di ignorare verità pericolose. Leggi anche: Nunzia De Girolamo, la storia di Marta, molestata da uno stalker e derisa dallo Stato La mia follower si chiama Alessandra, ha 52 anni ed è nata in Puglia, proprio come la mamma della 12 enne di Lecce, adescata su fb da un adulto di 50 anni, o per meglio dire da un pedofilo maturo, che per giorni nelle comunicazioni social con la ragazzina si era spacciato per un coetaneo pur d' incontrarla nella vita reale. Per fortuna in quel bar ha trovato gli abitanti di Taviano pronti a linciarlo. Mamma Alessandra, invece, mi ha scritto perché una sera sua figlia ha dimenticato il suo profilo Istagram attivo. Lei è entrata e si è imbattuta nella nuove moda social. Adolescenti che vendono scatti e video hot a 10 euro, altre che chattano al costo di 20 euro per ogni 15 minuti di conversazione spinta. IL RICATTO Ma non solo questo: addirittura anziani, spesso facili prede della rete, incastrati da un video hard girato da un profilo Fake di una presunta avvenente ragazza. Una ragazza che, nella vita reale, non esiste. È tutto semplice, almeno sembra. Il malcapitato accetta l' amicizia e riceve subito un messaggio. Poi una banale ma fondamentale domanda: hai una webcam, sei solo a casa? Partita la videochiamata e il gioco è fatto. Basta mostrare il viso, chi adesca fa un video con fotomontaggio di parti intime dell' uomo e poi parte il ricatto: se non mandi 1000 euro lo metto online. Ma il web non ha limiti, ne sostanziali ne anagrafici. È il caso di "ThisCrush", un indirizzo web collegato direttamente al profilo Istagram, solitamente di ragazzi dai 12 ai 15 anni, che consente a chiunque di scrivere in forma anonima. Ciò, evidentemente, legittima gli interlocutori ad essere aggressivi, a rivolgere insulti, prese in giro, commenti negativi, anche di natura sessuale. INTERROGATIVI DA GENITORI Per fortuna Alessandra guardando il profilo della sua piccola Manuela, ha scoperto che la figlia era ancora nella pseudo normalità, se tale possiamo considerare la cura ossessiva del profilo Istagram di un' altra adolescente, americana. Una sorta di sostituzione di identità, con una perdita di socialità e di vita vissuta in famiglia che ha indotto ancor più Alessandra a scrivermi e a porsi tanti interrogativi. Cosi, mentre scrivo mi giro e vedo Gea, la mia piccola di soli 6 anni incantata dal video delle sue YouTubers preferite. Una madre e sua figlia, che inventano storielle sulle Lol Surprise, pupazzetti di grido fra le bambine generazione 3.0. Non era meglio continuare con il ciuccio quando i nostri piccini piangevano invece di dare subito l' iPad? E se all' uso di quell' iPad, noi genitori in primis, non abbiamo posto un limite, basterà un domani per calmare i capricci delle future generazioni? O, ancora una volta, ci si inventerà altro? Ritorniamo al ciuccio, forse siamo ancora in tempo. di Nunzia De Girolamo

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