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Nozze sui monumenti

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il business dei comuni

Albina Perri
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Per «coprire le mancate entrate dell'Ici sta diventando un vero e proprio business per le amministrazioni locali» la wedding tax, una tassa introdotta in alcuni Comuni per matrimoni di lusso in location prestigiose. Lo rileva Il Sole 24 Ore. A Venezia il Comune ha realizzato un sito internet, in italiano e in inglese, con tutte le informazioni utili per i fidanzati che vogliono convolare a nozze a due passi dal Rialto. Inoltre, spiega il quotidiano, pagando una cifra che può variare dai 120 ai 144 euro, gli sposi possono assicurarsi il servizio di diffusione in diretta internet del matrimonio per rendere partecipi delle nozze anche i familiari lontani. Punta sul web anche Verona, che da qualche mese ha aperto le porte della casa di Giulietta agli sposi, con un tariffario dettagliatissimo, dai 600 euro per i residenti ai 1000 per gli extracomunitari non residenti. A Roma, invece, per celebrare i matrimoni nella sala Rossa in Campidoglio, nel complesso Vignola Mattei o a Villa Lais, pagano solo i non residenti: la wedding tax varia dai 1200 ai 1400 euro. Il Comune, aggiunge «Il Sole 24 Ore», ha previsto uno sconto del 70% per le coppie con redditi complessivi inferiori a 18 mila euro. Dire sì lo voglio al palazzo Dugnani di Milano costa invece 500 euro, mentre sulla Mole Antonelliana di Torino, la wedding tax arriva fino a 2 mila euro. Il primo matrimonio sulla Mole è stato celebrato appena due settimane fa.

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