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Susanna tra gaffe e scivoloni: deve dimettersi come Scajola

La frase della Camusso su Biagi è indelicata e conferma che la Cgil ha una visione distorta dei problemi: la segretaria si dimetta

Giulio Bucchi
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Vero, Claudio Scajola usò una frase di rara indelicatezza: definire Marco Biagi "un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza" fu un capolavoro di insensbilità umana e raro autolesionismo politico. L'allora ministro dell'Interno pronunciò quelle parole il 29 giugno 2002, a Cipro, tre mesi dopo l'omicidio del giuslavorista da parte delle Brigate Rosse a Bologna. E per quelle parole Scajola, giustamente, è stato "fatto dimettere". Passo indietro - Le parole di Susanna Camusso nella puntata che La storia siamo noi ha dedicato a Biagi, invece, sono state molto più educate. "Con Biagi è iniziata la grande incertezza per i lavoratori italiani". Anche sensate, nell'ottica di un sindacato come la Cgil che negli ultimi 20 anni si è sempre opposto ad ogni modifica del mercato del lavoro. Ostinatamente, anche a costo di andare contro il corso della storia. Una storia non fatta più di proletariato e tute blu che avanzano, ma di situazione ed esigenze diverse, più fluide. In una parola, modernità contro Novecento. Questo il sindacato rosso ha sempre fatto fatica a concepirlo. E così giù critiche a chi cercava di innovare e, parola orribile per i massimalisti, riformare il sistema. Per salvaguardare i diritti esistenti e, se possibile, crearne di nuovi. Una battaglia difficile. Le Br hanno provato a strumentalizzarne le opposizioni in un delirio di violenza anacronistica. E la sinistra l'hanno sempre considerata pericolosa, un attentato ai diritti dei lavoratori. Senza considerare però che i diritti dei lavoratori erano già stati messi in crisi dal mercato internazionale, dalla concorrenza, dalla realtà. Una realtà che non si può combattere né con gli scioperi né con gli slogan, ma semplicemente a suon di trattative e compromessi. Ecco perché quelle parole riflettono una visione poco lucida di tutto quello che è accaduto in questi anni. Il Libro bianco non ha peggiorato le cose, semplicemente Biagi aveva capito cosa stava cambiando e cercava soluzioni. La Cgil no: per questo, oltre che per quelle parole, Susanna Camusso dovrebbe mettersi in discussione per prima. E magari imitare Scajola.  

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