Intesa governo-regioni ko
Slitta il 'piano casa'
Non c'è intesa tra governo e Regioni sul piano casa-bis. Il decreto legge con le misure urgenti in materia di ristrutturazione edilizie non sarà sottoposto venerdì al vaglio del Consiglio dei ministri. Lo hanno annunciato il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, dopo un incontro tecnico-politico al quale hanno preso parte anche le Province e i Comuni. “È evidente - ha detto Fitto - che il testo sarà portato in Cdm quando ci sarà un accordo fra tutti i soggetti. Il governo non intende imporre alcuna accelerazione e non sarà qualche giorno in più a compromettere la validità del progetto”. “Siamo ancora in attesa che il governo ci dia delle risposte sulle richieste di modifica al testo del decreto legge sulle misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica ed opere pubbliche” è quanto ha invece affermato Errani che ha voluto aggiungere che non si tratta di una questione di regioni di centrodestra e di centrosinistra, ma che la posizione della Conferenza “è unitaria, la Regioni sono un'istituzione che in questa sede cercano una reale collaborazione con il governo”. Tra i punti chiave che hanno fatto saltare l'accordo, c'è l'articolo 11 del nuovo piano, relativo al non utilizzo di immobili pubblici a rischio sismico (per i quali entro 6 mesi dalle verifiche della protezione civile e dei comuni, non siano stati avviati lavori di messa in sicurezza). Diversa la posizione del presidente del Consiglio Berlusconi: “Per l'applicazione del piano casa serve una legge regionale. Le regioni amministrate dal centrodestra hanno già provveduto e le altre dovranno adeguarsi. Noi speriamo che entro luglio si possa provvedere a rispondere alle richieste dei proprietari che vogliono fare gli adeguamenti”.