Fini attacca la politica italiana
"Non c'è democrazia matura"
Non siamo ancora una democrazia matura: la dura critica arriva direttamente dal presidente della Camera Gianfranco Fini che prende come esempio il romanzo di Dino Buzzati “Il deserto dei Tartari”. Sono parole mirate quelle di Fini, destinate ad accendere il dibattito. Troppa delegittimazione - La causa di questa immaturità risiede nella “delegittimazione reciproca tra avversari politici” e la dichiarazione giunge proprio nelle ore in cui la polemica politica si fa particolarmente forte per il caso di Bari. “Il deserto dei Tartari” diventa quindi il ritratto che meglio calza all'Italia dove la tendenza della politica è quella di “paventare l'aggressione di chissà quale nemico, interno o esterno”. Come il tenente Drogo - “Non c'è modo migliore per tratteggiare tale ansia – ha detto il presidente della Camera aprendo il convegno su "Nazione, cittadinanza, Costituzione - che rileggere “Il deserto dei Tartari”. Asserragliato nella Fortezza Bastiani, il tenente Drogo vive nella perenne attesa dei barbari. E quando i Tartari effettivamente verranno, egli non li vedrà, perchè avrà consumato la propria giovinezza in una tensione vana e sfibrante”. "Come se fossimo all'ultima spiaggia" - “Fuori dalla metafora letteraria - ha aggiunto il presidente della Camera - si può dire che è diffusa in Italia una mentalità da emergenza continua, quasi che fossimo sempre all'ultima spiaggia. Non nego l'esistenza di gravi difficoltà nella vita nazionale, a partire dalla crisi economica, che tanta apprensione produce nelle famiglie, nelle imprese, nei lavoratori” . “Ma al di là della doverosa considerazione delle debolezze strutturali del nostro sistema e di nuove criticità – ha tenuto a precisare - dobbiamo riconoscere che non si tratta in realtà di questioni molto diverse da quelle che interessano qualsiasi altro paese europeo”.