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L'agenzia ferroviaria europea

sotto accusa: ente inutile

Albina Perri
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Nel corso dell'intervento alla Camera dei deputati di questa mattina, il ministro alle Infrastrutture Altero Mattteoli ha annunciato l'apertura di una “commissione d'inchiesta per verificare le cause del disastro” che ha colpito Viareggio. E ha sottolineato – come aveva già fatto in conferenza stampa l'ad di Ferrovie dello stato Moretti – che “il carro sviato non era del gruppo Fs, ma della società privata americana Gatx, con sede europea a Vienna, cui spettano, secondo le direttive comunitarie, anche le attività di revisione e manutenzione”. Le competenze dell'Agenzia - Le direttive comunitarie, per l'appunto: il ministro si riferiva alla regolamentazione per il trasporto ferroviario previsto dall'Unione europea, che può contare sull'Agenzia europea per le ferrovie (Era), che ha sede a Valenciennes, in Francia. Un organo indipendente che però, alla luce dei fatti, ha solo una funzione propositiva: ha il compito di fornire alla Commissione europea e agli stati membri assistenza tecnica e di coordinare gruppi di esperti per individuare soluzioni comuni sulla sicurezza ferroviaria da trasmettere alla Commissione e di facilitare la comunicazione tra le varie autorità nazionali competenti per lo sviluppo di standard di sicurezza comuni. Nella complicata catena burocratica europea, è previsto anche un altro passaggio: ogni stato ha una propria agenzia nazionale, come nel caso della Germania, la cui agenzia ha immatricolato il carro che ha provocato l'incidente a Viareggio. In Italia, l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria è stata istituita sulla base dell'articolo 4 del decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162, di recepimento della direttiva europea. Riunisce una serie di competenze in materia di sicurezza precedentemente esercitate dal ministero dei Trasporti, ed è un soggetto indipendente rispetto a tutti gli operatori nel campo del trasporto ferroviario. Teoricamente, di fronte a questo iter regolamentare, dovrebbe essere tutto in ordine, ma come ha polemicamente sottolineato Roberto Castelli, “se era tutto in ordine e la gente muore” vuol dire che “c'è un buco nella legge, fra Strasburgo e Bruxelles”. L'incontro Tajani - Era - Ieri il commissario europeo ai Trasporti, l'italiano Antonio Tajani, ha ricevuto nell'ufficio della capitale belga il direttore dell'Agenzia europea per le ferrovie, Marcel Verslype. Tajani ha chiesto al dirigente di verificare attentamente la corretta applicazione delle norme comunitarie sulla sicurezza ferroviaria e sul trasporto di sostanze pericolose. La sensazione è che l'accertamento delle responsabilità sarà un lungo gioco allo scaricabarile.

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