Dl anti-crisi, oggi la fiducia
Fini: in futuro più chiarezza
Il governo ha ufficializzato la richiesta di voto di fiducia sul maxiemendamento al decreto legge anti-crisi, ma alla Camera è arrivato l'avvertimento di Gianfranco Fini: mai più così. L'annuncio della fiducia è stato dato proprio dal presidente dell'assemblea dopo che la discussione generale era terminata, ma non si era pronti per proseguire con i lavori. Il voto di fiducia alal Camera si terrà oggi. Convocato Tremonti - Fini ha sospeso la seduta in attesa del maxiemendamento, aggiungendo che su questo testo il governo aveva intenzione di porre la fiducia e che al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, era stato chiesto di “presenziare alla seduta con l'auspicio che spieghi all'aula perché il governo è addivenuto ad alcune valutazioni”. Valutazioni che sono arrivate, in un certo senso, dallo stesso Gianfranco Fini: “pur rendendosi conto delle ragioni del governo”, il presidente della Camera ha dichiarato non ammissibile alcune norme del maxiemendamento che non erano contenute nel testo approvato dalle commissioni Bilancio e Finanza. Tutto il resto è stato ritenuto “ammissibile”. Le perplessità non sono però finite qui, perché Fini ha aggiunto che “per il futuro non potremo sottrarci a una riflessione sulla prassi di conversione dei decreti legge e sulla successiva posizione della questione di fiducia”. "Condividiamo le ragioni" - "Il testo è quello base della commissione", ha risposto Tremonti. "Ci sono delle varianti di carattere lessicale e formale. Prendiamo atto di quanto detto nella forma e nella sostanza sull'energia e gli studi di settore e condividiamo perfettamente le ragioni della presidenza della Camera". "Dibattito strozzato" - La Camera questa mattina aveva deciso, con 244 sì e 119 no, di sospendere anticipatamente la discussione generale sul decreto legge anticrisi e l'opposizione aveva accusato la maggioranza di “strozzare il dibattito” parlamentare. “È davvero molto grave – aveva commentato il capogruppo Pd alla Camera Antonello Soro – che ci sia questa settima fiducia in 12 mesi. Denota la confusione che c'è nel governo. In più Tremonti è tornato a fare il creativo tra condoni e carte truccate”. "La presidenza vigilerà" - La risposta di Fini non si era fatta attendere: “Ritengo che sia doveroso, ancorché saggio, attendere il tempo necessario per verificare se quanto ipotizzato venga realizzato. La presidenza della Camera valuterà con doveroso e attento esame l'intero maxiemendamento e, in particolare, la concordanza o la discordanza con il testo approvato in commissione”. La maggioranza, da parte sua, aveva provato a calmare le acque: “Il lavoro fatto in commissione è stato molto proficuo: sono stati accolti 90 emendamenti che hanno profondamente inciso sul provvedimento, circa un terzo dei quali sono dell'opposizione”, erano state le parole del sottosegretario all'Economia Alberto Giorgietti.