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Eredità Agnelli, la Procura:

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"Nessuna ipotesi di reato"

Silvia Tironi
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Nessuna ipotesi di reato: «Con riferimento alle notizie distampa riguardanti la cosiddetta eredità Agnelli, allo stato degli atti non sono a conoscenza della Procura della Repubblica notizie che concretizzino ipotesi di reato". È quanto viene sottolineato dalla Procura di Torino dopo le notizie sull'avvio di accertamenti da parte dell'Agenzia delle entrate sull'eredità Agnelli. Ma l'Agenzia delle entrate va avanti. Nel mirino ci sarebbe una somma pari a un miliardo e 950milioni di eurodepositata in Svizzera e mai dichiarata al Fisco.  È questo l'inevitabile epilogo della vicenda che vede da tempo la figlia dell'Avvocato Margherita Agnelli contrapposta alla madre Marella sui lascitidel padre. Lite per l'eredità - A determinare l'apertura dell'inchiesta sarebbe stata l'azione legale avviata dalla figlia dell'Avvocato, Margherita, nei confronti dei gestori del patrimonio del padre e di conseguenza contro la madre, Marella Agnelli. Il patrimonio finito nel mirino del fisco italiano, e che dimostra l'impegno del governo contro i paradisi e l'evasione fiscale, è ingente e di non facile quantificazione. Si tratta, afferma il Tg5, di un tesoro valutato intorno a 1 miliardo e 950 milioni di euro. Calcolato partendo da una valutazione della rivista Forbes, che attribuiva già nel 1990 all'Avvocato un miliardo e 700 milioni di dollari. Si sarebbe inoltre tenuto conto deimovimenti positivi della borsa e anche di due drammatici eventi: il crollo della bolla internet e l'attacco alle Torri Gemelle del 2001. Lo Stato, attraverso la lente di ingrandimento dell'Agenzia delle Entrate, ha deciso di vederci chiaro e dopo la causa legale di Margherita Agnelli sta apprfondendo le origini delle attività e dei passaggi di mano successivi alla scomparsa dell'Avvocato. E questo perchè il patrimonio, a chiunque sia destinato è comunque all'estero e soprattutto nonè mai stato dichiarato al Fisco. Ma c'è di più. Sulla base delle disposizioni del recente decreto anticrisi, applicando le nuove norme, gli eredi potrebbero dover pagare tra imposte, sanzioni ed interessi un importo addiritturasuperiore a quello del capitale conteso. E in questo caso, tra i litiganti a godere sarebbe un terzo soggetto, il Fisco: se dovesse infatti essere accertata dall'Agenzia delle Entrate l'evasione sull'eredità degli Agnelli, gli eredi non potranno usufruire dello scudo fiscale, la norma che agevola il rimpatrio di capitali all'estero. La sanatoria infatti non può operare - fanno notare tecnici dell'amministrazione fiscale - nel caso di procedimenti aperti, proprio come questo. Quindi l'incasso andrebbe tutto all'erario

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