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Caso Boffo, i giovani di Cl

"L'attacco è una porcata"

Dario Mazzocchi
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L'attacco al direttore dell'Avvenire Dino Boffo è arrivato nei giorni del meeting di Rimini organizzato da Comunione e liberazione. E l'eco di quanto apparso sulla prima pagina del Giornale si è fatto sentire – e non poco – tra i giovani che hanno preso parte al tradizionale appuntamento. E che hanno preso di mira il direttore del quotidiano di via Negri, Vittorio Feltri, come testimoniane alcune dichiarazioni raccolte da uno degli inviati dell'agenzia Apcom. Un altro studente universitario, Fabio, non usa mezzi termini: “Personalmente non sopporto Feltri, ma l'ultimo attacco a Boffo, anche se fosse stato fatto da un altro, si commenta da solo. Fa pena il Giornale”. “Credo che sia tutto un fuoco di paglia - sentenza Anna, 23 anni, universitaria di Milano -. Credo che attacchino quelli che dentro la chiesa dicono cose scomode”. Vincenzo, di Torino, guida alle mostre del Meeting, è più deciso: "Quando non riesci a guardare al di là del tuo naso, dà fastidio quando qualcuno ricorda impegni e doveri anche di politici". "Fanno molto riflette questi continui attacchi - aggiunge Gabriella, di Milano - ma poi pensando tra me e me, io sono sempre più consapevole della mia appartenenza religiosa". Due ragazzi di Parma, sono sbrigativi, perché rischiano di perdere il treno. "Chiacchiera estiva? Non mi sembra - ragiona Andrea - perché è da anni che i giornali di sinistra e le elites che ci stanno dietro attaccano ingiustamente la chiesa e i suoi rappresentanti". Quando poi gli ricordi che il Giornale è "di destra", taglia corto: "Beh, di questa vicenda non ho letto...". Sandra, invece, vuole fare la giornalista in futuro, per ora studia giurisprudenza: "E' una porcata. Non so se il direttore di Avvenire sia omosessuale o abbia avuto relazioni con minorenni, perché si sentono tante voci... Ma sono convinto che non è necessario usare la privacy e la storia personale di uno per altri interessi politici".

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