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Maroni boccia l'Islam in classe

"Non si fa integrazione così"

Silvia Tironi
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Non si fa integrazioneintroducendo l'ora di religione islamica a scuola. E questa è una certezza. Loafferma il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervenendo alla trasmissione‘La telefonata' in onda su Canale 5. Parlando con il direttore di LiberoMaurizio Belpietro, il titolare del Viminale ha sottolineato sì la necessità di“migliorare l'integrazione”, ma ha anche spiegato che l'introduzione a scuoladi un'ora di insegnamento della religione islamica è “certamente è il modo piùsbagliato per farlo”. Lega contraria – “La Lega è nettamente contraria - ha spiegato Maroni - ancheperché religione cattolica (adesso non voglio ripetere, usare le argomentazionidel cardinal Bagnasco che tra l`altro condivido sul fatto che l`ora direligione) ha un suo motivo, una sua storia, ma anche una sua motivazione anchestorica, dal punto di vista concreto, pratico. L`ora di religione cattolicarappresenta una entità, la Chiesa, che ha una gerarchia, dei valori ben chiari, bendefiniti che quindi si possono trasmettere, l`Islam è un mondo tutto diverso. L`imam- ha continuato il ministro - interpreta il Corano liberamente, non c`è unaserie di dogmi, non c`è un messaggio chiaro da trasmettere, se come penso fossenelle intenzioni di Urso questa misura serviva per migliorare l`integrazione,siamo tutti d`accordo nel migliorare l`integrazione, ma questo certamente è ilmodo più sbagliato per farlo”. Lega-Veneta – Spazio anche, all'interno della ‘Telefonata', per lequestioni politiche. E più in particolare per le prossime elezioni in Veneto: “Rivendicarela presidenza della Regione Veneto da parte della Lega è assolutamentelegittima”, ha detto Maroni, in quanto “la Lega ha nel Veneto quattro presidenti diProvincia su sette e un centinaio di sindaci, tra cui quello di Verona. Non mipare sia uno scandalo per un partito come la Lega chiedere la presidenza di una Regione , dopoaver dimostrato che siamo capaci di governare, che i nostri sindaci, i nostripresidenti di provincia sono molto bravi, sono giovani e preparati. Aspettiamocon tranquillità - ha aggiunto - la decisione che prenderanno Bossi, Fini eBerlusconi”. Quanto al candidato “nel Veneto - ha evidenziato - abbiamotantissimi giovani, Zaia a Tosi hanno 40 anni, che sono in grado di svolgerequesta funzione e di governare il Veneto. Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta”. Allarme terrorismo – E a proposito dell'attentato alla caserma Santa Barbaradi Milano avvenuto lunedì scorso, Maroni ha garantito che “stiamo seguendo congrande attenzione questo episodio ed altri episodi avvenuti nel passato recente.Secondo Maroni “non c'è un bel clima, sono segnali preoccupanti ma - haaggiunto - faremo di tutto per impedire che torni una stagione che tuttivogliamo appartenga al passato”. Per quanto concerne l'attentatore, MohammedGame, Maroni non ha dubbi: “Non è un lupo solitario”. Sull'attentato, haspiegato poi Maroni, “ci sono sviluppi interessanti che stanno dimostrando chec'era una vera e propria cellula attorno a questo terrorista che non era unlupo solitario come sbrigativamente si è detto all'inizio. La cosa più preoccupante- ha evidenziato - è che questa persona era in Italia da dieci anni e per quasitutto questo periodo è stato bene integrato, parla bene l'Italiano. Se ci fosseoggi vigente la normativa che prevede la riduzione a 5 anni del termine peravere la cittadinanza sarebbe anche cittadino italiano e ciò richiama allamente gli attentati in Inghilterra del 2005 compiuti da attentatori 'homeground'. Per questo - ha concluso Maroni - è necessario intensificare i controllie far si che chi viene in Italia abbia un'integrazione vera”

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