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Papa: vescovi non cedano

alla tentazione di far politica

Maria Acqua Simi
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Benedetto XVI, ancora una volta, ha parlato chiaro. Diretto e senza giri di parole, il papa ha ammonito i suoi vescovi. Vescovi che non devono cedere alla "tentazione di prendere personalmente in mano la politica e da pastori trasformarsi in guide politiche". Lo ha detto oggi Benedetto XVI, nel discorso alla Curia Romana. "La questione molto concreta davanti alla quale i pastori si trovano continuamente - ha detto il Papa -è, appunto, questa: come possiamo essere realisti e pratici, senza arrogarci una competenza politica che non ci spetta?". Si tratta, secondo il Pontefice, "del problema di una laicità positiva, praticata ed interpretata in modo giusto". Riconciliazione- "Ogni società ha bisogno di riconciliazioni, perché possa esserci la pace, queste sono" necessarie per una buona politica", ma frutto di processi "pre-politici" che "devono scaturire da altre fonti».  "La pace - ha detto il Papa - può realizzarsi soltanto se si giunge ad una riconciliazione interiore", un sentimento che viene dalla "capacità di riconoscere la colpa e chiedere perdono", dalla «disponibilità ad andare oltre il necessario, a non fare conti, ma ad andare al di là di ciò che richiedono le semplici condizioni giuridiche». Il Papa ha perciò invitato a "riscoprire il sacramento della penitenza e della riconciliazione", scomparsi anche "dalle abitudini esistenziali dei cristiani", sintomo - ha detto - di «"na perdita di veracità nei confronti di noi stessi e di Dio", "una perdita che mette in pericolo la nostra umanità e diminuisce la nostra capacità di pace".

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