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Togo, un secondo gruppo rivendica l'attacco

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Una telefonata all'agenzia France Presse spiega le intenzioni dei separatisti

Eleonora Crisafulli
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Dopo il Fronte di Liberazione di Cabinda (Flec), un secondo gruppo ha rivendicato l'attacco alla nazionale di calcio del Togo dell'8 gennaio scorso. In una telefonata all'agenzia France Presse, un portavoce del gruppo separatista dell'enclave angolana di Cabinda ha spiegato che i separatisti sparano sistematicamente sui convogli scortati dalle forze di sicurezza angolane. D'altra parte già il Flec aveva ribadito che l'enclave «è in guerra e tutti i colpi sono consentiti». Ieri la polizia dell'Angola ha arrestato due ribelli del Flec, organizzazione armata separatista che da 30 anni combatte il governo angolano. I due membri del Flec sono stati catturati sulla scena del crimine, la strada per Massabi che collega Angola e Congo. Il pullman della nazionale togolese, che intendeva partecipare alla Coppa d'Africa, venerdì era appena entrata nell'enclave angolana dalla Repubblica del Congo quando è stato bersagliato dal fuoco a raffica dei ribelli per diversi minuti. L'autista, l'addetto stampa e l'allenatore sono rimasti vittime dell'attacco. Ieri la squadra è rientrata in patria su ordine del governo di Lomè.

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