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I lavoratori subiscono "l'effetto weekend"

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Il venerdì mattina, a lavoro, si è più felici

Monica Rizzello
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Il venerdì mattina la vita dei lavoratori si tinge di rosa: insegnanti, medici, segretarie, avvocati e manovali, infatti, sperimentano senza eccezioni "l'effetto weekend", una sorta di iniezione di buonumore e vitalità tipica dei giorni che vanno da venerdì a domenica pomeriggio, quando mal di testa e doloretti vari si fanno meno frequenti. A "misurare" l'effetto del fine settimana sull'umore dei lavoratori è uno studio dell'Università di Rochester, pubblicato sul Journal of Social and Clinical Psychology, che testimonia come fare un lavoro che piace non rende immuni dal benefico effetto del weekend in arrivo. Secondo il team diretto da Richard Ryan, psicologo dell'ateneo americano, che ha indagato sul fenomeno insieme a Jessey Bernstein della McGill University (Canada), il segreto dell'effetto del fine settimana sta nella libertà di potersi scegliere liberamente gli impegni, abbinata all'opportunità di passare del tempo con le persone amate. «I lavoratori, anche quelli che fanno un lavoro interessante e di alto livello, sono davvero più felici nel weekend - assicura Ryan - I nostri dati evidenziano dunque quanto il tempo libero sia importante per il benessere di ognuno». Soprattutto, non si tratta di voglia di oziare, come sottolineano i ricercatori, ma «dell'opportunità di legarsi agli altri, esplorare i propri interessi e rilassarsi: tutti bisogni psicologici di base che le persone non dovrebbero soffocare con l'eccesso di lavoro», raccomanda l'esperto. Il team ha monitorato le oscillazioni d'umore di 74 adulti dai 18 ai 64 anni, tutti con lavori che li impegnavano per almeno 30 ore a settimana. Nel corso di tre settimane di osservazione i ricercatori hanno registrato stress, gioia, felicità, ma anche ansia, rabbia e depressione delle "cavie umane", prendendo nota di tutta una serie di eventuali sintomi fisici dello stress: dai mal di testa ai problemi di stomaco, ai cali di energia. I risultati non lasciano dubbi: uomini e donne si sentono «decisamente meglio», dal punto di vista mentale e fisico, nel fine settimana. Un benessere "da weekend" indipendente da stipendio, orario e ritmi di lavoro, cultura, soddisfazione per il proprio impiego e addirittura tipo di lavoro svolto. Inoltre, ci si sente meglio sia che si sia single oppure sposati, conviventi, divorziati o vedovi. Si tratta, dunque, di un effetto positivo "universale", indipendente anche dall'età, che porta i lavoratori ad attendere con trepidazione il venerdì.

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