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Bersani alla frutta

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Sulle primarie anche i suoi gli danno addosso

Maria Acqua Simi
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Bersani è bollito. Neanche i suoi lo vogliono più.  Lo si è visto ieri sera, quando Franceschini ha pubblicamente contestato la mancata consultazione delle minoranze per la scelta dei candidati Pd alle prossime regionali. Minoranze interne all'attacco, dunque,  alla riunione del coordinamento politico del Pd, Bersani è stato criticato da Dario Franceschini, Piero Fassino e Ignazio Marino per l'assenza della gestione plurale durante la scelta delle candidature per le regionali, gestione plurale che era stata promessa dopo il congresso. Franceschini ha sottoineato che la mancanza di comunicazione il Pd l'ha pagata cara in Umbria e in Puglia. Puglia dove,  se verranno accettate le primarie, Area Democratica sosterrà lealmente Francesco Boccia, in quanto candidato del partito.  Ma critiche sono arrivate anche da Ignazio Marino: le primarie  sono uno strumento con cui coinvolgere l'elettorato non solo sui nomi dei candidati ma anche sul progetto politico e sul programma, e quindi andrebbero svolte sempre.

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