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Giro di prostituzione cinese smantellato a Brescia

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Alle ragazze era dato anche un decalogo di comportamento

Monica Rizzello
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Una presunta organizzazione criminale che gestiva un vasto giro di prostituzione è stata scoperta dalla Squadra Mobile della Questura di Brescia. L' organizzazione criminale di cinesi, secondo l'accusa infatti, gestiva diverse prostitute in appartamenti affittati a prestanome. Le perquisizioni sono state eseguite a Brescia, Gallarate, Bergamo, Verbania, Vigevano, Asti e Milano, e il gip del Tribunale di Brescia ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro donne. Due quelle già eseguite, mentre per le altre due sono ancora in corso le ricerche delle destinatarie del provvedimento. Le prostitute si procuravano i clienti attraverso una fitta rete di inserzioni pubblicitarie, e seguivano un manuale di comportamento che prevedeva anche regali ai vicini di casa e prestazioni sessuali gratuite per gli amministratori degli stabili. Infatti, c'era anche un elenco di consigli utili, una sorta di decalogo, per le prostitute. Alle giovani veniva detto d'ingraziarsi i vicini con «torte e cioccolato che piacciono ai bambini», di non uscire a gettare la spazzatura «alla luce del sole», ma con il buio, d'invitare «l'amministratore a stare un po' in casa, ma gratuitamente». Le tariffe dei «massaggi» oscillavano dai 30 ai 50 euro. L'arredamento degli appartamenti, che risultavano intestati a prestanome, era molto scarno. Dalle indagini è emerso inoltre che i clienti inizialmente prevalentemente italiani, sono diventati ora sempre più cinesi: questo perchè si tratta di un'etnia che da un punto di vista sociale si colloca ormai a un livello economico più alto rispetto al passato.

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