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Spirit resterà su Marte

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Il rover della Nasa, intrappolato in un cratere, diventerà una stazione di ricerca

Eleonora Crisafulli
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Spirit si è fermato. La sabbia di Marte ha immobilizzato per sempre il piccolo rover della Nasa, imprigionato in un cratere dallo scorso aprile. Dopo mesi di tentativi non c'è più alcuna speranza di riuscire a liberarlo. Ma non tutto è perduto. Spirit è fermo, ma non per questo inutile o inattivo: se riuscirà a sopravvivere al rigido inverno marziano, che comincerà a maggio, potrà diventare una stazione di ricerca fissa sul pianeta rosso e continuare a lavorare per anni. Raccoglierà dati sulla rotazione di Marte utili a conoscere la struttura interna del pianeta e a capire, fra le altre cose, se il nucleo di Marte è liquido o solido. Gli strumenti del braccio robotico potranno studiare i venti marziani e l'atmosfera e individuare le variazioni nella composizione del suolo per capire se e come è stato modificato dalla presenza di acqua. Una nuova vita - Il direttore del programma della Nasa per l'esplorazione di Marte, Doug McCuistion, ha assicurato, con ironia, che «Spirit non è morto, è semplicemente entrato in una nuova fase della sua lunga vita». La prima prova lo attende nelle prossime settimane: gli uomini della Nasa  cercheranno di far scivolare le ruote posteriori e farlo inclinare in modo che i suoi pannelli solari possano accumulare l'energia sufficiente a garantire il funzionamento della strumentazione elettronica. In missione da sei anni - Spirit si trova su Marte dal gennaio 2004. La sua missione, che sarebbe dovuta durare tre mesi, si è protratta per anni. Il primo problema è comparso nel 2006, quando una delle sei ruote è stata danneggiata. Il rover ha comunque continuato a spostarsi senza difficoltà fino al 23 aprile 2009, quando è rimasto intrappolato nel cratere.

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