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Usa, deducibili i costi per il cambio di sesso

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Un uomo, diventato donna, vince la causa contro il Fisco

Michela Ravalico
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Cambiare sesso non è un vezzo. E' un'operazi0ne "necessaria" quanto un by-pass o un trapianto. Lo decide - indirettamente - una sentenza della Corte fiscale Usa, che ha accolto il ricorso di una donna americana, Rhiannon O'Donnabhain contro la sentenza dell'Agenzia fiscale federale che le aveva negato di detrarre i costi dell'operazione. La donna, oggi 65 anni, dopo una vita da uomo, padre, marito , operaio e guardia costiera, all'età di 57 anni ha deciso di sottoporsi a un'operazione per il cambiamento di sesso. Il costo complessivo è stato di 25mila dollari. La "neonata" O'Donnabhain ha preteso di poter dedurre la percentuale prevista dal suo Stato di residenza, pari a circa 5mila dollari. Una richiesta respinta all'epoca dall'Agenzia fiscale federale. Una richiesta legittima, invece, secondo la sentenza emessa ieri dalla Corte fiscale americana. " L'operazione, infatti, non è motivata solo da questioni cosmetiche, ma ha evidenti motivazioni mediche" si legge nella sentenza. Secondo lo studio legale Gay & Lesbian Advocates & Defenders, che ha rappresentato  O'Donnabhain, questa decisione della Corte fiscale interesserà migliaia di persone negli Stati Uniti. Ogni anno tra 1600 e 2000 persone richiedono un'operazione per cambiare la loro identità sessuale.

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