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Hugh Grant ospite a Che tempo che fa

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Racconta di quando ha visto un fantasma

Monica Rizzello
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Hugh Grant sarà ospite domani 14 febbraio di Che Tempo Che Fa, per un'intervista in esclusiva. In Che fine hanno fatto i Morgan?, scritto e diretto da Marc Lawrence - con cui Grant ha già lavorato in Due settimane per innamorarsi e Scrivimi una canzone - l'attore interpreta un newyorkese (mantenendo, però, il suo accento inglese, altrimenti “perdo tantissimo della mia personalità e del mio carattere”) in crisi con la moglie. I due, all'uscita da un ristorante, diventano involontariamente testimoni di un omicidio e la polizia per proteggerli li trasferisce nel Wyoming, anche se in realtà, il film è stato girato nel Nuovo Messico, “perché costava meno”, in campagna, tra cow boy e rodei. Un'impresa non facile per l'attore, amante della città e delle comodità, tra cui la sua auto: “la adoro. Mi alzo e vado a fare la prima colazione in macchina. È caldo, è bello, la musica è meravigliosa”. “Io sono spaventato a morte dalla natura - spiega Grant - mi fanno paura gli animali, mi fa paura il silenzio, l'oscurità. E poi mi fanno paura i fantasmi. Ne ho visto uno in un castello in Inghilterra e devo dire che da quel giorno sono così terrorizzato che non sono mai più voluto tornare in campagna in Inghilterra”. L'attore spiega meglio questa particolare visione: “E' stata una roba sconvolgente. Era notte, stavo cercando la mia fidanzata, avevamo litigato e improvvisamente vedo un cerchio di luce che si spostava, andava verso il corridoio e dentro la stanza da letto. Il giorno dopo l'ho detto al proprietario e lui mi ha detto: «è la duchessa, poverina, ci viene a trovare ogni tanto». La duchessa era divorziata dal terzo duca e duecento anni dopo era ancora incavolata nera!”. L'esperienza di girare in campagna, è stata comunque positiva: “Eravamo in un villaggio, nel mezzo del nulla, non c'era niente, non c'era la televisione, neanche un albergo. Abbiamo fatto campeggio. Devo dire, però, che alla fine, come succede ai protagonisti del film, ci siamo divertiti”. A proposito, invece, della scena del film girata con un vero orso grizzly, Hugh racconta: “Sono stato coraggiosissimo. Prima che fosse portato in scena ci hanno detto: «questa è una bestia assolutamente tremenda, non guardarlo negli occhi, non muoverti, non fare scatti, non mangiar nulla»… eravamo tutti terrorizzati. Alla fine, però, l'orso è stato una grossa prima donna… era più attore lui di noi! Aveva già fatto 30-40 film e come ogni attore voleva essere il più bello possibile. Ci voleva un sacco prima che uscisse dalla roulotte, doveva fare lo shampoo due volte, voleva essere assolutamente fantastico e quando finalmente usciva, andava da qui a lì e faceva ‘uuuuuuu'. Basta, finito. E se lo faceva bene bisognava fargli un regalo: gelato, thé freddo… 35 lattine, una dopo l'altra si beveva! Poi arrivava il responsabile del set e lo baciava… e io ero assolutamente geloso di questo! Regista, fallo con me anche tutte le volte che faccio una bella scena!”. L'attore spiega poi il segreto per riuscire a fare una buona commedia romantica: “È una cosa delicata, un po' come fare il soufflé, che facilmente può andare giù e diventare una sottiletta. Il regista, o meglio ancora chi fa la sceneggiatura, deve credere nella storia d'amore. Marc Lawrence, ad esempio, ci crede davvero nell'amore, ha sofferto per amore, crede nel matrimonio. Credo che sia importante che ci sia la sincerità”. L'attore confessa anche di non rivedere mai i suoi film: “Dovrei essere ubriaco fradicio per rivedermi in tv. Sto lì tutte le volte che tagliano e rimontano il film. Sto lì, con il regista, per 6 mesi. Quindi lo vedo miliardi di volte e quando esce nella versione finale non lo voglio più rivedere”. E coglie l'occasione per fare i complimenti al suo doppiatore italiano (Luca Ward): “Questo doppiatore italiano è bravissimo. Anzi, è meglio di me quando recita. Ha una voce più maschile e poi è anche più divertente di me”. Grant descrive, infine, la sua giornata tipo: “Mi alzo, mi siedo in macchina, faccio la mia prima colazione. E poi… rispondo alle e-mail tutto il giorno, e-mail una dopo l'altra, ed è una roba da matti! E poi che altro faccio… vedo amici, vado al pub. Gioco con le freccette, gioco a boccette, mi piace qualsiasi cosa abbia a che fare con una gara”. Una battuta, infine, sui 50 anni che compirà il prossimo settembre: “Anche io ho le mie belle curve in ribasso. E' la vecchiaia. Sono andato a Hollywood l'altro giorno e tutti, le dico tutti, erano così tirati… forse è arrivato il momento anche per me!”.

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