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Obama incontra il Dalai Lama

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"Forte sostegno ai diritti umani dei tibetani"

Eleonora Crisafulli
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«Sono molto felice, abbiamo parlato della pace e dei valori umani». Così si è espresso il Dalai Lama al termine dell'incontro con Barack Obama, durato circa mezz'ora. Secondo il portavoce Gibbs, il presidente ha ribadito il suo sostegno alla «preservazione dell'identità religiosa, culturale e linguistica dei tibetani e alla protezione dei diritti umani dei tibetani nella Repubblica popolare di Cina». La visita del leader spirituale dei tibetani alla Casa Bianca è destinata ad acuire la tensione tra Cina e Stati Uniti, dopo le passate reazioni di Pechino. Proprio per stemperare i toni, l'atteso colloquio si svolge nella Map Room, anziché nello Studio Ovale, l'ufficio in cui il presidente americano solitamente riceve i leader internazionali. Per l'esperto di politica cinese, David Shambaugh, l'incontro di oggi «irriterà molto Pechino» e «sarà un altro episodio della recente spirale negativa delle relazioni» tra i due stati. Per evitarlo Obama avrebbe dovuto incontrare il Dalai Lama in un posto neutrale, come una chiesa, ma il fatto che lo riceva alla Casa Bianca, è comunque «un atto politico». L'avvertimento cinese - In un comunicato, l'11 febbraio Pechino aveva chiesto di annullare l'incontro: «Esortiamo gli Stati Uniti a comprendere il carattere molto sensibile della questione tibetana, e rispettare scrupolosamente il loro impegno sull'appartenenza del Tibet alla Cina e la loro opposizione all'indipendenza tibetana». Si avvertiva che un tale incontro avrebbe danneggiato gravemente i rapporti tra i due paesi, nonostante Obama assicuri di non mettere in discussione il Tibet come parte del territorio cinese. L'imminente colloquio sembra quindi destinato ad acuire gli attriti già esistenti tra Washington e Pechino su diverse questioni: la vendita di armi Usa a Taiwan, il rispetto dei diritti umani in Cina, il tasso di cambio dello Yuan, la censura di Internet, l'appoggio cinese alle nuove sanzioni contro l'Iran e il suo controverso programma nucleare.

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