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Armani sfila, Santoro guarda

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Sinistra al caviale: il conduttore tv alla presentazione della collezione autunno/inverno

Albina Perri
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“Tutto cambia. Anche il concetto stesso di chic”. Questa la prima dichiarazione dello stilista Giorgio Armani, dopo la presentazione ufficiale della sua collezione donna autunno/inverno 2010-2011, avvenuta questo pomeriggio nel nuovo spazio per le sfilate di via Bergognone, nel quartiere dietro porta Genova che, da un paio di stagioni, è diventato l'epicentro della moda milanese. E chi c'era tra lo chic, i lustrini e i piumini? Il rosso Michele Santoro (guarda la gallery), così a la page e così poco rosso: il degno rappresentante della sinistra al caviale, insomma. Molti gli esperti, i vip – tra i quali anche l'attrice romana Claudia Gerini  – ma anche direttori delle testate di moda che evocano, in maniera imbarazzante, il ‘Diavolo veste Prada', accorsi a vedere la passerella di Re Giorgio. E il sire del buon gusto, anche questa volta, è riuscito a non deludere nessuno. Per questa stagione, infatti, Armani ci propone un'immagine diversa di donna. Una femmina che va di fretta ma che, pur avendo imparato a guardare e a gestire i cambiamenti del tempo, sa anche tenere la barra dritta quando il tema proposto è l'eleganza. Un ‘new chic' che non guarda in faccia a nessuno, dove nulla risulta vago o incline all'approssimazione quando si parla di sartorialità. Pezzo forte della collezione la toque, sfrangiata, dal taglio rigido sulla schiena. Ma anche abiti tagliati per assecondare il movimento, come la mantella sugli abiti, i caban da far scivolare sui fianchi e il ritorno alle spalle naturali per le nuove giacche squadrate. Tra gli accessori, anche le chiusure e i bottoni giocano, per il prossimo autunno-inverno, un ruolo da protagonisti, agganciandosi lateralmente come onde di mare oppure diventando spille e gioielli dalla forma contorta. In una nuova stagione dove la moda si appresta ad attingere al ritmo veloce della pellicola cinematografica, Armani segue il flusso, proponendoci modelle che, più che sfilare, sembrano affrontare un viaggio a stazioni fatto di nuances, sfumature, incontri e contrasti di colore. Un percorso in cui gli orizzonti lineari del bianco si trasformano nell'energia del rosso corallo o dove le profondità del nero si stempera nel rassicurante arancio tibetano.

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