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Stragi del '93, un nuovo arresto

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Il boss Francesco Tagliavia raggiunto in carcere da un'ordinanza di custodia cautelare

Eleonora Crisafulli
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Un nuovo arresto per le stragi mafiose del 1993-1994 a Firenze, Roma e Milano. Disposta dal gip di Firenze, la nuova ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere a Francesco Tagliavia, 56 anni, considerato ai vertici della famiglia mafiosa di Corso dei Mille di Palermo. L'uomo, all'ergastolo per l'attentato al  giudice Paolo Borsellino del '92 è indagato per strage, devastazione, detenzione di un ingente quantitativo di materiale esplosivo, in concorso con altri mafiosi già condannati per l'inchiesta fiorentina, come Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Matteo Messina Denaro, Bernardo Provenzano, Salvatore Riina e Vittorio Tutino. Le stragi mafiose - Le indagini - dirette dalla procura della Repubblica di Firenze e svolte dalla Dia di Firenze in collaborazione con i centri operativi della Direzione investigativa antimafia di Roma e Palermo - riguardano le autobombe che esplosero in via dei Georgofili a Firenze (27 maggio), in via Palestro a Milano (27 luglio) e alle chiese di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro a Roma (27 e 28 luglio) - causando 10 morti, 95 feriti e danni enormi al patrimonio artistico e religioso -, e i falliti attentati a Maurizio Costanzo a Roma (14 maggio 1993), allo stadio Olimpico (23 gennaio 1994) e al pentito Totuccio Contorno a Formello (14 aprile 1994). Nel corso dell'operazione sono state eseguite diverse perquisizioni a Palermo, L'Aquila, Padova e Parma, nei confronti di soggetti collegati a Tagliavia.

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