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Pdl e Pd d'accordo: agevolazioni per l'arredo

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Si pensa soprattutto alle giovani coppie

Monica Rizzello
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Almeno su qualcosa Pdl e Pd sembrano essere d'accordo. E cioè sul fatto che con la crisi economica mettere su casa diventa una vera e propria impresa, soprattutto per i giovani. Così in loro aiuto arrivano tre proposte di legge, due del Pdl ed una del Pd, che prevedono agevolazioni fiscali per l'arredo della prima casa. La doppia iniziativa legislativa del Pdl porta la firma del questore della Camera Antonio Mazzocchi e del senatore Rosario Costa; mentre la proposta di legge del Pd è stata depositata alla Camera dal segretario del Pd ed ex ministro Pierluigi Bersani e dal deputato Massimo Vannucci. L'obiettivo è lo stesso, ma qualche differenza di impostazione c'è: il Pdl prevede una riduzione dell'Iva al 4% per l'acquisto di mobili destinati all'arredamento, fino ad un massimo di 20mila euro, a patto però che a richiedere lo “sconto” siano giovani coppie sposate (da non più di dodici mesi) o che intendano sposarsi. Senza il “sì” «l'Iva sui mobili resterebbe al 20%. Inoltre, per accedere allo sconto fiscale il reddito complessivo lordo della coppia non deve superare i 20mila euro annui. Infine, i mobili acquistati devono essere destinati esclusivamente all'arredamento dell'abitazione coniugale. Gli elementi di arredo - sottolinea Costa - hanno raggiunto un costo tale, per cause indipendenti da chi li produce, da risultare di problematica acquisizione per le limitate possibilità di una giovane coppia». Invece, nella proposta del centrosinistra il vincolo matrimoniale non c'è, ma c'è invece un limite anagrafico, dal momento che le agevolazioni fiscali sono destinate ai giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni: la detrazione, nella misura massima di una spesa per acquisto di mobili di 10 mila euro, spetta una sola volta e a condizione che l'indicatore della situazione economica equivalente del beneficiario nell'anno in cui è effettuato l'acquisto non superi cumulativamente i 41. 316 euro. Lo “sconto” rientrerebbe nella detrazione del 36% prevista dalla legge per interventi di ristrutturazione e per lavori di manutenzione, anche ordinaria, sulle parti comuni di edifici residenziali ed estesa all'acquisto dei mobili per l'arredo. La detrazione proposta dai due esponenti del Pd firmatari della proposta di legge è al massimo del 10% della spesa complessivamente sostenuta per la ristrutturazione e comunque entro il tetto previsto di un ammontare complessivo di spesa di 48 mila euro. Le norme per incentivare l'acquisto di mobili, ma anche elementi di arredo, non garantirebbero solo benefici a chi vuol mettere su casa, ma rappresenterebbero anche e soprattutto una boccata d'ossigeno per il settore del legno e dell'arredamento, che nel suo insieme fattura circa 40 miliardi di euro, occupa oltre 410mila addetti ed esporta il 34,5% della produzione.

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