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Pasqua sprecona, nel piatto resta un terzo del cibo

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La coldiretti: spesi 1,3 miliardi di euro per il pranzo. Ecco come riciclare gli avanzi

Albina Perri
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Italiani spreconi, altro che crisi. Un terzo delle portate preparate per il pranzo di Pasqua, per il quale gli italiani hanno speso ben 1,3   miliardi di euro in piatti tipici della tradizione, è avanzato. E'  quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che esistono tante ricette  per 'riciclarè ciò che è rimasto e non buttarlo nella spazzatura.  Polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia sono   un'ottima soluzione per utilizzare gli avanzi secondo le preziose  ricette della nonna.  Se esistono centinaia di ricette per valorizzare l'agnello  avanzato (quello al sugo può essere avvolto da verdure come i cardi e  poi ripassato al forno), polpette o polpettoni a base di carne sono   una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima ma anche   le frittate possono dare - continua la Coldiretti - un gusto nuovo ai   piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare il ratatouille.    Con la frutta fresca si ottengono pasticciate, marmellate o   macedonie e, se per l'uovo di cioccolato non ci sono problemi, per   dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come la Colomba, si   ricorre spesso alla farcitura con creme. Recuperare il cibo è una   scelta di sobrietà che - secondo la Coldiretti - fa bene all'economia  e all'ambiente con una minore produzione di rifiuti. Una usanza molto   diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo   della cultura enogastronomica del territorio come - conclude la   Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza  veneta o al sud la frittata di pasta o le bragiole di carne, involtini  ottenuti dal rostbeef avanzato con l'aggiunta di salame e formaggio.

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