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Cucchi è morto per disidratazione

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Gli esperti incaricati dai pm accusano i medici dell'ospedale Pertini di mancata assistenza

Eleonora Crisafulli
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Stefano Cucchi è morto per mancanta assistenza medica. E' quanto si legge nella consulenza degli esperti incaricati dal pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, che indagano sulla morte del giovane deceduto il 22 ottobre scorso, dopo sei giorni di reclusione. La causa del decesso - come già riscontrato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficienza del servizio sanitario - è da individuare nella disidratazione. Rispetto alle lesioni riscontrate sul corpo di Cucchi, alla colonna vertebrale e a livello dell'osso sacro e del coccige, i consulenti hanno invece rilevato che non tutte risalgono a poche ore prima della morte. Alcune fratture sarebbero, quindi, datate e altre collegate al pestaggio. Sono nove, al momento, le persone indagate: sei medici dell'ospedale Pertini, accusati di omicidio colposo per negligenza professionale, e tre agenti penitenziari, cui è contestato l'omicidio preterintenzionale per un presunto pestaggio nelle celle sotterranee del tribunale di piazzale Clodio. Risultati contrastanti - La sorella della vittima, Ilaria Cucchi, ha commentato: "Non sapevo nulla dell'esito dei periti della procura. Nessuno mi ha avvertito. Peraltro il risultato contrasta con la perizia dei nostri consulenti secondo cui quelle fratture erano tutte recenti e non pregresse. Rimane comunque, secondo noi, un rapporto diretto tra le lesioni e la morte di Stefano".

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